di Giuseppe Cucco - 16 February 2017

Torna l'incubo dei cavi d'acciaio per gli enduristi: ferito 16enne

Un endurista di 16 anni ha rischiato la morte per un cavo d'acciaio teso tra due alberi nel bergamasco. Solo per fortuna la trappola criminale non provoca danni letali al fuoristradista. Botta e risposta tra politici locali e FMI, che condanna l'atto potenzialmente omicida e le sconcertanti parole del sindaco

SALVO PER UN SOFFIO

Purtroppo è successo di nuovo! La cronaca ci riporta ancora una volta un episodio criminale ai danni dei motociclisti. Un filo metallico teso fra due alberi ad altezza pilota ha messo a rischio la vita di Matteo, un ragazzo di sedici anni che in sella alla sua moto stava percorrendo un tracciato sulle rive del fiume Oglio, a Costa Volpino (BG). Solo una serie di fortunate circostanze hanno impedito che la trappola criminale potesse avere conseguenze tragiche. Matteo stava infatti aspettando gli amici e nell’attesa aveva deciso di percorrere il tracciato al contrario. Quando è incappato nel cavo, il pilota ha colpito l'invisibile ostacolo con le braccia e il torace ma, procedendo per fortuna a bassa velocità, Matteo ha riportato "solamente" diversi lividi.
Il cavo era tirato in una zona del tracciato che, se percorso nel “giusto” senso di marcia, si raggiunge a forte velocità; in questo caso le conseguenze sarebbero potute essere molto più gravi, se non letali (come purtroppo già successo in passato). I familiari del giovane intendono ora presentare denuncia contro ignoti.

?Dopo l’accaduto si è alzato un polverone a mezzo stampa: il sindaco di Rogno, Dario Colossi, ammette che questo sia un fatto gravissimo, ma ricorda che lì le moto non possono circolare. Giovanni Copioli, Presidente FMI, si dice sconcertato dalle parole del sindaco e assicura che la Federazione farà di tutto per trovare il colpevole! Ecco le loro dichiarazioni.   

“CON LE MOTO Lì NON SI PUò CIRCOLARE”

Queste le parole di Dario Colossi, Sindaco di Rogno (BG): “Occorre distinguere fra un reato grave e il rispetto delle regole da parte degli enduristi. Spero che chi ha tirato il filo di ferro venga individuato alla svelta e capisca quello che ha fatto. Ma i piloti devono ricordarsi che sugli argini e nei greti dei fiumi, così come nelle strade agrosilvopastorali o nei boschi, con le loro moto non possono circolare”.

Giovanni Copioli, Presidente FMI: “SCONCERTATO DALLE PAROLE DEL SINDACO”

UN GESTO DA PUNIRE SEVERAMENTE!

A proposito di off road e sicurezza...

Vi ricordiamo che proprio in questi giorni è in edicola Motociclismo Fuoristrada di marzo dove, tra le altre cose, trovate la comparativa tra 12 caschi da enduro: abbiamo messo alla prova i caschi in un test probante, spaziando dalla prova d'impatto in punti e velocità diverse, alla ventilazione, oltre all'analisi di tecnologie e materiali. Una sfida che non ha precedenti, realizzata all'interno di un laboratorio specializzato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA