Le modifiche al codice della strada recentemente approvate dalla Commissione Trasporti della Camera dei deputati su fuoristrada, rischiano di provocare un danno di 137 milioni di euro e mettere in ulteriore difficoltà un settore che solo negli ultimi tre anni mostra cenni di ripresa. L’emendamento approvato introduce il divieto per i mezzi motorizzati di percorrere sentieri boschivi, penalizzando duramente il segmento delle moto da fuoristrada, che da solo rappresenta l’8% del mercato nazionale delle due ruote a motore.
Nel 2016 sono state vendute circa 10.000 moto per uso fuoristrada (+ 53% rispetto ai due anni precedenti,
qui i dati globali del mercato 2017), alle quali bisogna però aggiungere circa 5.000 veicoli non immatricolati perché destinati a essere utilizzati in modo esclusivo in aree non soggette a pubblico passaggio. Il mercato nazionale delle moto da fuoristrada vale circa 117 milioni di euro: valore che rischia di essere bruciato nel caso in cui l’emendamento, presentato in Commissione Trasporti della Camera, dovesse arrivare al termine dell’iter legislativo. Il valore economico del settore del fuoristrada – limitatamente alla componente industriale – è inoltre accresciuto dalla commercializzazione di caschi, abbigliamento protettivo e, in generale, accessori per l’off-road: soprattutto le protezioni individuali sono particolarmente diffuse tra gli appassionati, in considerazione della forte specializzazione che questo tipo di veicoli richiede. Si può stimare un valore di utilizzo legato alla pratica del fuoristrada quantificabile in circa 20 milioni di euro. L’industria del fuoristrada ha inoltre una forte connotazione nazionale: circa un terzo dei veicoli venduti nel nostro Paese provengono infatti da aziende italiane, alcune delle quali con un’elevata specializzazione nel settore off-road.