Ed è, tra le scrambler di varie marche oggi presenti sul mercato (BMW, Morini, Triumph…) la più adatta ad affrontare il fuoristrada. A Borgo Panigale ci tengono a sottolineare che non è una offroad pura, ma il lavoro compiuto dagli ingegneri per adattarla alla guida fuori dall’asfalto è egregio. Tanto per cominciare hanno irrobustito il telaio con piastre laterali forgiate a sostegno del motore, che così non è più elemento stressato della ciclistica. Sul lato sinistro, dove l’ammortizzatore asimmetrico scarica tutta la forza, c’è un traversino che irrigidisce ulteriormente il traliccio. Anche il forcellone è stato ridisegnato e allungato. L’interasse totale ora è di 1.505 mm. Cresce poi la corsa delle sospensioni: 200 mm su entrambi gli assi, con una robusta forcella a steli rovesciati completamente regolabile e un mono con precarico ed idraulica in estensione modificabili, entrambi firmati Kayaba. Le ruote a raggi, con l’anteriore da 19”, montano Pirelli Scorpion Rally STR sviluppate apposta per questa moto. La sella è più alta (860 mm) e imbottita, ma ben raccordata al serbatoio e sciancrata sui fianchi, in modo da poter toccare terra abbastanza facilmente. La distanza delle pedane cresce, così che il passaggio dalla guida seduta a quella in piedi richiesta dall’offroad sia facilitata. E il manubrio con traversino, ampio e alto come quello di una moto da cross, è bello distante. L’ergonomia, per me che supero di poco i 180 cm di altezza, è perfetta. Confortevole più della compatta Scrambler Icon, mi regala una piacevolissima sensazione di totale controllo.