1090 Adventure R: una vera Kappa!

Prova KTM 1090 Adventure R: pregi e difetti della versione più off road della “piccola” endurona di Mattighofen. Super attesa da chi, in lei, vede l’erede della mitica 990 Adventure, nel test sulle sterrate delle Alpi occidentali si è dimostrata una fuoristrada con la F maiuscola. Ci racconta tutto Fabio Meloni
1/21 Fabio Meloni al press test della nuova KTM 1090 Adventure R a Bardonecchia (TO). Lo scarico Akrapovic e piastra paramotore sono accessori "Power Parts"

La “piccola” avventuriera

Ad Intermot 2016 KTM ha completamente rinnovato la proprio gamma Adventure: tre versioni per la 1290 Super Adventure (S,T e R – cliccate qui per tutti i dettagli – anche se in realtà la T è la “vecchia” 1290 Super Adventure) e due per la 1090 Adventure: “standard” o R. La sorella maggiore l’abbiamo già provata sia in versione S che R (cliccate qui per il test della S e qui per quello della R, che si è tenuto sulle dune sabbiose del Perù); la "piccola" invece solo in versione standard.
Ecco quindi arrivato il momento di guidare la nuova 1090 Adventure in versione R, alla ppresentazione stampa che -- stranamente- arriva dopo l'inizio della commercializzazione della moto. La 1090 Adventure "R" si differenzia dalla “base” per i cerchi a raggi da 21” e 18” con gomme tassellate, nuove sospensioni completamente regolabili e con una maggior escursione, pacchetto offroad di serie che permette di gestire l’intervento dell’ABS (disinseribile, a due canali), sella monopezzo, barra tubolare paramotore… Ma dei dettagli della nuova KTM 1090 Adventure R vi abbiamo già parlato lo scorso autunno in occasione della sua presentazione a Colonia: cliccate qui per rileggere l’articolo e per la scheda tecnica, qui per vederla in azione nel video ufficiale della Casa e qui per la gallery con le foto. Un’ultima cosa, il prezzo: vi ricordiamo che la nuova KTM 1090 Adventure R è già in vendita a 14.700 euro c.i.m.*.

Ora che vi abbiamo detto praticamente tutto non ci resta che racconntarvi come va: qui sotto trovate le nostre impressioni di guida dopo la presa di contatto con la moto del nostro Fabio Meloni, avvenuta con base a Bardonecchia (TO) e giro in fuoristrada sulle Alpi occidentali; cliccate qui per le foto della prova.

*: il prezzo “chiavi in mano” si ottiene aggiungendo al prezzo “franco concessionario” le spese per la messa in strada, che Motociclismo quantifica forfettariamente in 250 euro.
KTM 1090 Adventure R 2017 alla presentazione a Bardonecchia (TO)

L'erede della 990?

Anche i meno esperti di offroad trovano facile condurre la 1090 Adventure R in fuoristrada
Da ex possessore della vecchia 990 Adventure, è da tempo che cerco una moto alla sua altezza, capace di farmi divertire su asfalto, di farmi viaggiare comodo anche in coppia e di portarmi, in fuoristrada, in posti che difficilmente avrei raggiunto con altre bicilindriche. La 1290 R che ho provato in Perù è, di certo, una degna alternativa, e anzi, è una moto incredibile per le capacità che ha. Ma nella 1090 ho trovato anche quella maneggevolezza, che nei tratti tortuosi in fuoristrada, rende la guida facile per chi - come me - non è un endurista esperto. Resta pur sempre una “motona”, non si scappa. L’altezza della sella è notevole e anche il peso - in assoluto - lo è, per cui, se devi appoggiare un piede al volo o rialzarla dopo averla appoggiata, o sei alto e forzuto o…

Se sei un pilota esperto, con la "R" l'offroad si fa, eccome

Ma con un po’ di equilibrio e il minimo sindacale di capacità di guida off-road, ti porta dove non avresti pensato. E se sei un buon pilota, puoi fare cose che lasciano a bocca aperta chiunque ha la fortuna di poterti guardare. Non è una frase a effetto, questa. In Perù ho visto una delle guide KTM scalare le dune con la 1290 R come avesse un “quattroemezzo” da rally, qui sulle Alpi occidentale ne ho vista un’altra arrampicarsi su una mostruosa, infinita e rapidissima salita ghiaiosa con la 1090 che scodava, saltava, sputava sassi fino ad arrivare in cima. Mi chiedo se avrebbe potuto fare lo stesso con una qualunque delle altre maxienduro. Forse con l’Africa Twin? In effetti sono molto curioso di scoprire come andrà a finire la comparativa che sta per iniziare, nella quale, visto che molte delle globetrotter 2017 hanno una certa attitudine “off”, faremo parecchi chilometri in fuoristrada.
Il motore della 1090 Adventure R ha un'erogazione regolare fin dal basso ed è dotato di CV, coppia e carattere a volontà.

Cucitevi addosso l'elettronica

Della 1090 mi è piaciuto moltissimo anche il motore, davvero regolare fin dal basso e dotato di CV, coppia e carattere a volontà. Secondo me ha tutto quello che serve anche per andare forte e divertire su strada, per cui figurati la 1290… Stranamente, ho trovato fin troppo “soft” la mappatura di erogazione off-road. In fuoristrada, pure se non sei esperto, è di aiuto poter far derapare a comando la ruota posteriore, quindi è meglio tenere l’erogazione a potenza piena - che comunque è perfettamente gestibile - e il resto dell’elettronica impostato su “off-road”. Ovvero, con l’ABS che sorveglia solo la ruota anteriore e il controllo di trazione che lascia scivolare quella posteriore senza pericolo che “scappi”.
Se siete enduristi esperti, con la 1090 Adventure R vi divertite alla grande

Ciclistica ottima, specie per piloti... normali

La posizione di guida è indovinata, ovvero comoda e naturale sia da seduto che in piedi sulle pedane. Forse i fianchi del serbatoio non sono stretti come quelli di altre maxienduro, ma è più una nota che una critica. Parlo sempre da motociclista “normale”, non da endurista esperto. E sempre in quest’ottica dico che le sospensioni funzionano alla grande. Mi è capitato di prendere sassoni e avvallamenti a velocità maggiori di quanto avrei dovuto (e voluto!) e la coppia WP ha sempre digerito tutto senza reazioni difficili da controllare. Per qualcuno dei piloti più veloci la forcella è un po’ morbida, tanto da arrivare a pacco in più di un’occasione, ma io non ho avuto questo problema. E in ogni caso è completamente regolabile.

Comfort di montagna (in attesa della comparativa)

Test d'alta quota: qui siamo al forte Jafferau (2.775 metri s.l.m.)
Il motore non mi è sembrato scaldare sella e interno delle gambe in modo fastidioso, ma il percorso che abbiamo fatto non è stato indicativo da questo punto di vista: siamo rimasti quasi sempre al fresco in quota, fino ai 3.000 m del Col du Sommeiler. Quindi non ci resta che aspettare la comparativa, nella quale le moto verranno provate a lungo, in ogni condizione e su ogni terreno.
Di certo, questa Kappa parte col piede giusto.

I video di Motociclismo Fuoristrada

© RIPRODUZIONE RISERVATA