Marco Gualdani
29 March 2022

Addio a Jaroslav Falta, Campione senza corona

Si è spento improvvisamente a 71 anni uno dei più grandi piloti del motocross anni 70, capace di vincere e perdere il Mondiale 250 '74 allo stesso tempo. Bandiera della CZ, fu anche uno dei primi europei a vincere negli stadi del Supercross USA, conquistando il Superbowl di Los Angeles

1/3

A comunicare la sua scomparsa è stata la figlia Martina: "Senza preavviso, la persona con il cuore più grande ci ha lasciato ieri sera. Ti amo tanto, papà". Jaroslav Falta è morto all'età di 71 anni. Originario di Jirkov, nell'ex Cecoslovacchia, sarà ricordato come uno dei più forti piloti degli anni 70, capace di vincere nel Mondiale e in USA. Un ragazzo boemo di origini modeste, schivo e orgoglioso, avviato alle gare dal fratello maggiore e a vent’anni già protagonista nelle prove iridate della classe 250. Punta di diamante del Dukla Praga e della cecoslovacca CZ per tutti gli anni 70, Falta è rimasto nel cuore di molti per il suo inconfondibile stile di guida, per le sue vittorie e per avvenimenti che ne hanno segnato la carriera sportiva. I sui avversari si chiamavano De Coster, Robert, Rahier, Anderson, Mikkola, Everts...

Il suo anno migliore è stato certamente il 1974, quando vinse e perse il titolo Mondiale della 250 allo stesso tempo, contro il russo Moisseev. All'epoca la rivalità tra Russia e Cecoslovacchia era altissima e toccò i massimi livelli nel confronto tra Falta e Moisseev, con un ultimo GP che lo vide sconfitto poco sportivamente. Questo il suo ricordo, in un'intervista rilasciata a Motociclismo d'Epoca nel 2004:

“Quell’anno io e il mio team subimmo un grande torto, molto difficile da digerire. Quell’ultima gara a Wohlen, in Svizzera, era decisiva per l’assegnazione del titolo. Non so quante volte durante il tragitto verso la pista ipotizzammo vari piazzamenti e varie situazioni che mi avrebbero consentito di vincere il titolo. I russi schierarono Moisseev e Rulev su KTM, Rybalcenko su CZ, e poco prima della gara ne aggiunsero un altro, Popenko. Non avrebbe dovuto partecipare alla gara perché non aveva disputato le prove il giorno precedente, ma la giuria gli consentì di correre. Quattro contro uno quindi. Praticamente per tutta la gara non fecero altro che cercare di ostacolarmi e buttarmi fuori pista. Nella prima manche arrivai terzo e nella seconda, nonostante fosse accaduto di tutto, e tutto il pubblico vide bene le scorrettezze dei russi nei miei confronti, arrivai al successo. Avendo Moisseev preso zero punti in entrambe le manches, io ero Campione del Mondo e tutti, tranne i russi, mi festeggiarono. Poi arrivò la decisione di darmi un minuto di penalità per partenza irregolare, così il titolo andò a Moisseev. In realtà i russi avevano fatto capire sin dall'inizio che quel titolo doveva ‘in qualunque modo’ essere il loro e che io non dovevo vincerlo. Un loro pilota in seguito confessò che quelli erano gli ordini di squadra”.

Ma non protestò nessuno del suo team per l’accaduto?

“Io ero solo un pilota e la Svazarm non sarebbe mai andata contro i russi. Nonostante ciò Mosna, il nostro capo, era davvero infuriato, e continuava a dire di voler andare a Mosca per risolvere quella situazione: insomma avrebbero dovuto ascoltarlo, rimettere le cose a posto e ridarmi il titolo. Invece furono i russi a convocarlo. Tornò da Mosca rassegnato e sottomesso e con un messaggio per tutti noi. Mi fu ordinato di non parlare mai più con nessuno dell’episodio. Tutto rimase come era”.

Ebbe almeno un incoraggiamento dallo Stato, un premio?

“Si, in patria erano tutti con me. Ricevetti un premio di 4.000 corone per quel secondo posto. Comunque quando si ottenevano buoni risultati, essendo militari ottenevamo una promozione che comportava un aumento di stipendio. Era quello il nostro premio”.

A distanza di anni come viene ricordato il fatto?

“Viene ricordato per quello che fu: un titolo rubato in un periodo in cui nulla si poteva contro certe imposizioni”.

Il 1974 fu comunque un anno da ricordare per Falta. Per promuovere la CZ si schierò al via di alcune gare in USA, agli albori del Supercross, riuscendo a vincere anche il Superbowl al Coliseum di Los Angeles. È ancora Falta a raccontarci di quella serata.

Basta chiedergli qual è la vittoria che ricorda con più piacere:

"Direi la vittoria al Superbowl negli USA, al Coliseum di Los Angeles, davanti a 65.000 spettatori. Era il 1974, durante una pausa del Mondiale. Andavamo lì per insegnare il cross agli americani e battemmo gente come De Coster. Io arrivai primo e ho un gran bel ricordo di quella serata. Tutta quella gente che mi acclamava, i titoli sui giornali americani... Lì ho ancora buoni amici e tanti fans”.

Riposa in pace Jaroslav.

I video di Motociclismo Fuoristrada

© RIPRODUZIONE RISERVATA