Marco Gualdani - 08 April 2021

Avandero: “Maggiora è tornata, ecco come sarà”

Domani, venerdì 9 aprile, Maggiora riaprirà i cancelli ai camion del grande motocross dopo 4 anni di stop. Abbiamo incontrato Stefano Avandero per fare il punto su questo atteso ritorno

Lo scorso febbraio siamo stati al Maggiora Park per realizzare il test di due e-bike. L’abbiamo trovato pronto a ripartire, dopo aver superato il difficile periodo di chiusura a seguito del Motocross delle Nazioni del 2016. In realtà tutto era già pronto per lo scorso anno, ma l’arrivo del Covid ha costretto gli uomini della A-Sport Group ad aspettare ancora una stagione. Oggi finalmente ci siamo: in questo weekend (10-11/04) scenderanno in pista i piloti dell’Italiano Prestige e nel successivo (17-18/04) si ospiterà Italiano ed Europeo Epoca. Con il GP d’Italia fissato per il prossimo 4 luglio!

Vi proponiamo l’intervista a Stefano Avandero pubblicata su FUORI di marzo in cui ci ha raccontato i dettagli di questo grande ritorno e soprattutto questi lunghi 4 anni di battaglie.

“Il mio obiettivo è sempre stato quello di riportare in vita Maggiora e ci sono riuscito, non senza affrontare diversi ostacoli. Ho dovuto ripresentare un progetto VIA (Valutazione Impatto Ambientale) che ha richiesto tanto tempo e tante risorse in termini di consulenze e di progettazione. Nel luglio del 2019 ho avuto la certezza di avercela fatta. Successivamente è servito un altro anno di lavori per rimettere tutto a posto, con un ulteriore rallentamento dovuto al Covid. Già nel 2020 ci doveva essere il rilancio della struttura con il ritorno del Mondiale, ma è stato tutto annullato sempre per la pandemia”.

Un ritorno che non sembrava avere fine.

“Esatto. Ma alle porte del 2021 abbiamo ultimato i lavori; adesso è tutto a posto, l’impianto è a norma e abbiamo gare a calendario. Anche se la situazione sanitaria non è ancora risolta come sappiamo bene”.

Maggiora ha passato tantissime vicissitudini negli ultimi 20 anni. Pensi che quella passata possa essere davvero l’ultima?

“Tutto può succedere. Ma come dicevo l’impianto è stato autorizzato, i lavori previsti sono stati eseguiti ed è stato depositato il documento di fine lavori, il tracciato è stato modificato secondo disposizione al pari degli edifici. Per cui dormo assolutamente tranquillo; è un po’ diverso il discorso per quanto riguarda le manifestazioni perché sto cercando di capire in che modo verranno regolamentati gli eventi con pubblico in Italia dopo questa pandemia”.

Che differenze ci saranno in questa nuova era di Maggiora?

“Nel bene o nel male sono da solo, per quanto circondato da fidati collaboratori. Ho maggiori vincoli e restrizioni legati alla VIA, ma il progetto è ben chiaro. Il Maggiora Park è autorizzato come impianto permanente per la mountain bike, per l’attività del ristorante e volendo anche come negozio. La pratica del motocross, invece, è limitata a 4 weekend per 8 giornate all’anno. Ho altre 15 giornate per organizzare manifestazioni ed eventi oltre l’attività permanente che possono essere concerti, raduni, festival. Chiaro è che tutte queste cose sono difficili da programmare in questo momento, ma sarei legittimato a farle. Quello di avere un impianto polivalente, capace di ospitare attività oltre la moto era anche il progetto di partenza iniziale”.

Veniamo alla moto; si inizia con l’Italiano Prestige l’11 aprile.

“Volevamo iniziare con un evento “test” dopo la chiusura del 2016 e la FMI è stata gentile ad accogliere la mia richiesta di essere la prima gara a calendario della stagione nazionale. L’obiettivo è quello di rimettere in moto tutte le varie situazioni dell’impianto, nell’ottica del GP d’Italia del 4 luglio che finalmente è stato ufficializzato. Al momento non so ancora se con pubblico o senza”.

Dopo il Prestige ospiterete Italiano ed Europeo Epoca; una manifestazione che a Maggiora ci sta a pennello.

“Era un piccolo sogno nel cassetto fare qualcosa legato al vintage. E fino a oggi non l’ho mai fatto davvero, perché non era facile capire il contesto in cui metterlo in piedi e non volevo solo appoggiarlo in maniera collaterale a un altro evento. Quando è capitata la possibilità di ospitare una gara “vintage” l’ho subito accolta nell’ottica di farla diventare la prima di una serie, che negli anni possa crescere fino a diventare un vero e proprio festival del motocross capace di mescolare gli appassionati di varie epoche del motocross. Credo che Maggiora sia il posto giusto per fare un evento di questo tipo, da vivere con uno spirito di festa e in modo del tutto spontaneo”.

Quando prima hai parlato del fatto di essere solo; credo che non ti riferissi solo a Schneider, ma anche al vecchio sindaco Giuseppe Fasola, che era sempre con voi due e che oggi non c’è più.

“Con lui si era creato un rapporto che andava oltre la società e l’amministrazione. Mi è dispiaciuto che non abbia potuto vedere che sono riuscito a riaprire Maggiora, ma anche con la nuova amministrazione locale c’è un ottimo rapporto. Anche perché molti di loro erano già presenti e conoscono molto bene la mia storia e quella della pista”.

A livello personale come hai vissuto le problematiche dell’impianto e come ti sei sentito una volta messo tutto a posto?

“Ci sono stati momenti di sconforto e di delusione e quando a luglio 2019 mi hanno confermato che era tutto finito non mi sembrava vero. Ma i momenti difficili sono proseguiti anche nel corso dei lavori di ripristino, come detto sembrava non avere mai fine. A volte mi sembra che questa pista abbia una maledizione se guardo anche agli anni 80 e 90. Spero proprio che adesso sia finita”.

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