Marco Gualdani - 13 April 2023

Elia Sammartin: "Sono pronto a una stagione da protagonista"

Dopo il lungo inverno della supermoto, domenica si riparte con gli Internazionali: l'uomo da battere sarà Elia Sammartin. Ecco come si è preparato alla stagione 2023 e alcune curiosità sull'allenamento specifico per la supermoto

Domenica scatterà la stagione 2023 della Supermoto, con la prima prova degli Internazionali d'Italia e gli occhi saranno puntati su Elia Sammartin. 32 anni (come il suo numero...), 4 volte Campione Italiano S1, una carriera tutta dedicata alla Supermoto sin da quando debuttò al Mondiale a 16 anni... con il soprannome di "Golden Boy". A Ottobiano sarà lui il pilota di riferimento della top class, come mai prima d'ora. La TM Racing, infatti, ha deciso di distribuire gli sforzi nei vari campionati nazionali e, per questo, l'iridato Schmidt sarà impegnato in Germania, Chareyre in Francia e Sammartin in Italia; Elia ha così l'occasione di giocarsi concretamente non solo la classifica riservata agli azzurri, ma anche il titolo internazionale, che manca ancora dal suo palmares. Lo abbiamo incontrato prima della partenza per Ottobiano, teatro della prima gara dell'anno.

Ciao Elia, come ti senti per questo avvio di stagione?

"Sono molto soddisfatto dei test pre stagionali, posso dire che sia andato tutto bene. Ho passato un buon inverno sia dal punto di vista della condizione fisica sia in sella alla moto. Ho alternato bene la classica palestra, bici e moto da enduro/cross. Sono riuscito a passare anche qualche ora in più sulla supermoto e questo sarà sicuramente di grande aiuto per la mia stagione. Credo di aver fatto veramente un buon lavoro. Come al solito a tirare le somme sarà il trasponder, domenica si inizia e vediamo come andrà".

La tua TM Factory è cambiata rispetto allo scorso anno?

"Sulla moto non abbiamo fatto modifiche particolari, siamo ripartiti dalla buona base che avevamo lasciato lo scorso anno. A livello personale non avrò più il mio storico meccanico Giacomo, ma Roberto, un meccanico di TM Racing super all'altezza. Sono fiducioso in tutto e per tutto, parto molto positivo per questo 2023".

Sei al vertice della classifica degli italiani ormai da diversi anni. Senti il bisogno di avere uno stimolo, sotto forma di avversario azzurro?

"Vincere non è mai facile e neanche mai noioso (ride), quindi gli stimoli non vengono a mancare. Il mio è quello di riuscire ad avvicinarmi sempre di più a Schmidt e Chareyre a riportare l’Italia al vertice anche del Mondiale. Non è per niente facile, i miei compagni di squadra sono a un livello altissimo".

Per chi non segue la Supermoto, puoi farci una fotografia degli equilibri di oggi di Italiano e Mondiale?

"Nelle ultime stagioni abbiamo vissuto una Supermoto molto spettacolare rispetto al passato; si arrivava da un dominio assoluto da parte di Thomas Chareyre, ma nelle due stagioni passate Marc Schmidt gli ha dato filo da torcere, vincendo i titoli iridati. Il loro confronto è stato sempre molto teso, a volte anche oltre il limite. Poi c’è il rientro di KTM con l’austrico Lukas Hollbacher che lo scorso anno si è spesso inserito tra i due e ha anche vinto parecchi GP. Nel 2022, come nell’anno precedente, il titolo si è giocato all’ultima manche dell’ultima gara. Io sono appena dietro loro tre e sto lavorando per cercare di inserirmi, non solo in prova, ma anche in gara".

La supermoto è una disciplina che mixa asfalto e terra. Volendo crescere, dove stai lavorando di più?

"Sto cercando di migliorare in termini di velocità nello sterrato e tecnica di guida sull’asfalto. Devo cercare di andare sempre oltre, i miei diretti avversari ci riescono, il problema è che molte volte cadono. Rispetto a loro io cado molto poco, questo in un certo senso vuol dire che potrei andare più forte, ma non è facile mentalmente; ci sto lavorando".

Ti vediamo allenarti spesso in fuoristrada all’OffRoad Borilli Park, con la moto da enduro. Perché non vai a girare direttamente con il motard e le gomme slick in pista da cross?

"Nella supermoto abbiamo quei 30'' da fare al limite a ogni giro, ma poi c'è anche il resto; dedicarsi solo alla pista da cross con il motard non ha senso, si perde il feeling con il grip sull'asfalto".

Hai parlato di tecnica sull'asfalto; perché non curvate col ginocchio a terra?

"Lo abbiamo provato qualche volta, ma non è così vantaggioso e ti spiego il perché: non corriamo in motodromi con chissà che raggiatura di curve e spesso col ginocchio a terra viene a mancare l’agilità. Ma una risposta vera, probabilmente, non c’è; semplicemente dal mio punto di vista la guida con fuori il ginocchio rispetto al piede è più lenta. Se guardiamo Marc Schmidt, il riferimento in questo momento sull’asfalto, si vede che guida sfruttando molto la spalla della ruota, ma con i piedi sulle pedane. Con quella tecnica devi avere un feeling impressionante e sbagliare è un attimo, infatti ogni tanto finisce a terra pesantemente. Poi non dimentichiamoci che ogni pista è diversa e una tecnica va bene in una, potrebbe non andare bene in un'altra".

Nel 2023 ci sarà anche un altro appuntamento importante.

"Dopo un sacco di anni il Nazioni torna in Italia a Castelletto di Branduzzo; speriamo di poter avere una squadra forte e potercela giocare con i francesi".

© RIPRODUZIONE RISERVATA