Marco Gualdani - 28 April 2023

Febvre: "Con questa Kawasaki posso vincere il Mondiale"

L'ex iridato MXGP ci racconta il suo inizio di stagione, in cui ha portato al debutto il prototipo della nuova Kawasaki KX 450; una moto inedita che ha caratterizzato il suo avvio altalenante, ma che potrebbe essere il segreto del suo successo nella seconda parte di Campionato

Il GP del Portogallo sarà una nuova opportunità per Romain Febvre e la Kawasaki di tornare a vincere un GP. Una vittoria che manca al francese dal GP delle Fiandre dell'agosto 2021. Il ritorno al successo, però, è nell'aria: Romain ha iniziato la stagione in sordina, ma già dal terzo GP della Svizzera è salito sul podio, per poi stravincere la manche di qualifica al successivo GP di Arco e buttare un'occasione concreta al via della domenica, con una caduta di gruppo in cui si è rialzato malconcio. Episodi, quindi, ma la velocità e la concretezza ci sono tutte. A dare supporto, la nuova Kawasaki, un prototipo che anticipa le caratteristiche della KX 450 del futuro, con nuovo telaio, nuove sovrastrutture, elettronica evoluta e un profondo aggiornamento alla termica del motore. Lo abbiamo incontrato per farci spiegare come va e cosa ha caratterizzato il suo avvio di stagione.

Ciao Romain. Sembra che tu abbia preso la strada giusta. Dalla Svizzera in poi sei molto più competitivo.

"Esatto, è così; è il momento di andare forte e dimostrare chi siamo. Dopo Riola Sardo ho fatto un bel passo avanti, anche sulla messa a punto della moto. Ora è a posto e posso finalmente concentrarmi totalmente sull'allenamento specifico. Il mio fisico pian piano sta tornando al top e in moto mi sento sempre più me stesso. In Svizzera è stato bello tornare sul podio, anche se il gradino più alto era alla portata e di questo sono un po' deluso. Ad Arco è stata tutta un'altra storia, ho vinto la giornata di qualifica del sabato, ma la domenica sono rimasto coinvolto in una caduta alla prima curva che ha condizionato tutta la mia gara".

Facciamo un passo indietro a questo inverno, quando hai saltato le gare prestagionali (almeno quelle italiane); come mai?

"Tutta la preparazione invernale è andata bene fino a metà gennaio. Poi sono tornato a soffrire di indurimento degli avanbracci, un problema che mi porto dietro da anni. Nonostante diversi interventi, ritorna ed è molto fastidioso. Così ho deciso di non prendere rischi a inizio anno, saltare gli INTMX, operarmi nuovamente e cercare di essere in forma per il mondiale MXGP. Da quando sono tornato in sella sto cercando di recuperare il terreno perso e GP dopo GP mi sento sempre meglio".

Veniamo alla nuova Kawasaki KX; sono molto curioso di sapere come va...

"Quando si parla di un cambiamento così profondo può essere tutto molto bello, ma anche tutto molto brutto. Per fortuna il primo approccio non è stato affatto male, mi sono sentito subito bene, anche se ovviamente era tutto da sviluppare e cucire addosso al mio stile di guida. Per quanto riguarda il motore non mi sono mai preoccupato, ho chiesto davvero poco, mentre a livello ciclistico, soprattutto sulla sabbia, abbiamo dovuto affinare maggiormente il setup. Come detto siamo già a un ottimo livello e mi sento che con questa moto posso vincere".

A livello di bilanciamento si è mantenuta la strada presa dalle ultime generazioni di KX? Cioè con un maggior carico sull'anteriore?

"È difficile rispondere, perché la mia è una moto completamente factory, non so che scelte verranno fatte su quella che arriverà in concessionaria. Ma il concetto di cui parli lo capisco molto bene".

Ad Arco hai dimostrato che se parti in testa hai le carte per vincere. Non lo scopriamo oggi, ma forse nelle partenze avevi margine di miglioramento.

"Sicuramente la partenza è una parte fondamentale della gara, indipendentemente dalla tipologia di tracciato. La parte difficile è avere un ottimo spunto iniziale fuori dal cancello; siamo in 5/6 a partire bene, soprattutto Jorge Prado. Prendere l'holeshot è la cosa migliore, ma anche partire in top tre non è male ed è qui che noi puntiamo a essere in ogni partenza. La nuova moto ha un buon motore e possiamo ancora migliorare sotto questo punto di vista".

Nel 2020 sei passato da Yamaha a Kawasaki (team gestito da Suzzoni) e nel 2022 la gestione delle Kawasaki Factory è passata alla squadra Ice One. Quale dei due è stato il cambiamento più grosso per come l'hai vissuto tu?

"Ovviamente il passaggio da Yamaha a Kawasaki; stiamo parlando di due moto completamente diverse, il resto ha sempre avuto un peso minore. Fortunatamente mi sono adattato in fretta alla KX e oggi non ho problemi con la nuova squadra e la nuova moto".

Qual è la differenza tra il Romain del 2015 (anno del titolo) e quello di oggi?

"Cambia solamente la mia età; ho otto anni in più e un bagaglio di esperienza maggiore. Ma il mio obiettivo è sempre quello vincere!".

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