Marco Gualdani - 09 May 2023

Da Maddii a Tomac: i titoli persi in maniera incredibile

L'uscita di scena di Tomac dal Supercross è stata pazzesca, ma non è la prima volta che un titolo all'apparenza scontato viene perso clamorosamente. Ricordiamo alcuni episodi della storia che hanno visto Mondiali sulla carta già vinti buttati via all'ultimo momento

Il bello dello sport è che nulla può essere dato per scontato. L'incredibile finale del Supercross di Denver ne è solo l'ultimo esempio: siamo al penultimo round, Tomac è in testa alla finale, il suo rivale Sexton è indietro. Ormai è fatta. Poi una compressione, la caviglia che va in iperestensione e il tendine di Achille che si rompe. In un attimo è tutto finito, Eli prende la via dei box molto sofferente e regala il titolo a Sexton. Un colpo di scena degno di un film di Hollywood. Ma non è il primo e non sarà l'ultimo Campionato che sembrava scontato ad avere un epilogo inaspettato, una virata imprevedibile, capace di ribaltare tutto. Il predestinato che si vede strappare dalle mani il successo, mentre l'avversario riceve in dono il bottino. Negli anni ne abbiamo visti tanti di episodi che hanno deciso intere stagioni. Ripercorriamo i principali colpi di scena, cominciando da quel GP del Lussemburgo del Mondiale 125 del 1984.

Si arriva all'ultimo round con Corrado Maddii in testa, dopo una stagione gestita al meglio da lui e dalla Cagiva. Una stagione vissuta sul confronto con Michele Rinaldi in sella alla Suzuki ufficiale "autogestita". Rinaldi ha vinto più gare, ma è stato anche meno costante, avendo perso la prima parte di stagione per un infortunio alla spalla. Prima dell'ultima sfida Corrado conserva un vantaggio di 30 punti sui 40 in palio; l'Italia del cross aspetta con entusiasmo il primo titolo iridato della storia conquistato da un azzurro, si stampano poster e magliette, si preparano copertine dei quotidiani, c'è addirittura chi scrive un libro; si va a Ettelbruck per festeggiare Maddii. Sappiamo bene come è finita: un contatto nelle prove del sabato tra Corrado e Michele Fanton, la tibia di Maddii che si rompe e Rinaldi che vince un titolo con un velo di amarezza.

10 anni prima, quindi nel 1974, il duello per il Mondiale 250 tra Jaroslav Falta (cecoslovacco) e Guennady Moiseev (russo) venne deciso dalla politica: Falta vinse in pista venendo festeggiato come Campione del Mondo, per poi subire una penalità molto discutibile e veder consegnare l'alloro a Moieseev a tavolino.

Arrivando in epoca più recente, non si può non citare il Mondiale MX1 del 2007 e lo sfortunato Johua Coppins. Dopo anni a rincorrere un titolo, finalmente il neozelandese aveva trovato l'anno giusto e la condizione perfetta, in sella alla Yamaha 450 Factory del team gestito da Rinaldi. La prima parte di stagione fu talmente dominata da arrivare al paradossale vantaggio di 107 punti al 10° round di Faenza, sui 15 totali. Nessuno, nessuno, avrebbe mai scommesso un centesimo sulla sconfitta di Coppins in quella stagione, ormai al termine. Ma in una caduta nel successivo GP della Repubblica Ceca (pare per un problema tecnico) Coppins si procurò una lesione a un pollice che lo costrinse a fermarsi fino alla fine del Campionato, che vinse in maniera beffarda Steve Ramon.

Trama simile quella del Mondiale MX2 del 2014: Jeffrey Herlings poteva contare su un vantaggio di 145 (!!) punti su Jordy Tixier a quattro GP dal termine del Campionato. Fino a lì, Jeffrey aveva vinto quasi tutti i GP disputati, in molti casi con una doppietta. Una stagione dominata, impossibile da perdere. Herlings decise di prendere parte all'evento benefico "Everts and Friends" organizzato dall'allora team manager di KTM Stefan Everts e di correre una garetta in sella a delle 85... Con cui Jeffrey cadde, rompendosi il femore. Fece l'impossibile per rientrare nell'ultimo GP del Messico e salvare il titolo. Contro ogni previsione medica riuscì a scendere in pista, ma in un rocambolesco GP non riuscì a fermare Tixier che divenne Campione del Mondo per soli 4 punti!

L'anno successivo, cioè nel 2015, fu Kiara Fontanesi a vincere un titolo in maniera clamorosa. Nell'ultima manche dell'ultimo GP a Loket, tutto era saldamente in mano a Livia Lancelot, con pochissime speranze per Kiara. Ma nel giro di ricognizione la Kawasaki di Livia ebbe un problema tecnico che la estromise dalla partenza, permettendo a Kiara di conquistare l'alloro numero 4 in carriera! Dopo quell'episodio, il regolamento internazionale fu cambiato e venne concesso ai piloti di poter utilizzare la seconda moto in caso di problemi nel giro di ricognizione.

Chiudiamo con l'enduro e con quell'incredibile finale del Mondiale del 2020: erano in lotta per il titolo assoluto i due piloti Beta Steve Holcombe e Brad Freeman, con quest'ultimo al vertice della classifica EnduroGP. Nella giornata conclusiva dell'ultimo GP del Portogallo piovve a dirotto e Freeman si portò agevolmente in testa alla classifica. Si arrivò all'ultima speciale con Brad saldamente al comando, ormai era fatta. Ma, incredibilmente, Freeman non arrivò mai alla fine della speciale, rimanendo senza benzina. Il titolo finì così nelle mani del compagno di squadra Steve Holcombe. Com'è quel detto? Non dire gatto finché...

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