a cura della redazione - 04 September 2023

Giorgia e Clarissa, i nomi nuovi del cross femminile

Intervista doppia con Giorgia Blasigh e Clarissa Tognaccini, due giovanissime promesse del cross italiano, che ci raccontano la loro storia e ci parlano di sogni, difficoltà e speranze

Alle spalle di Kiara Fontanesi, nel Campionato Femminile 2023 24MX – Borilli pro series di motocross, si stanno affacciando nomi sempre nuovi. Tra tutti emergono quelli di Giorgia Blasig e Clarissa Tognaccini che hanno chiuso rispettivamente al secondo e al sesto posto assoluto il Campionato 2023. 18 anni per Giorgia, che arriva da Venezia, 19 per Clarissa, fiorentina doc. Sono arrivate al vertice del motocross nazionale attraverso percorsi diversi e oggi hanno in comune praticamente solo la moto (KTM) e la passione per questo sport. Conosciamole meglio in questa intervista doppia.

Giorgia Blasigh

Come ti sei appassionata al motocross?

GIORGIA: “A differenza della maggior parte dei piloti, io non provengo da una famiglia di motocrossisti, quindi nessuno mi ha trasmesso questa passione. A mio padre piacevano le moto, ma niente di più. Nel 2014, quando avevo 8 anni, io e la mia famiglia avevamo deciso di andare a fare una passeggiata a Bibione, dove quel giorno si disputava una gara del Supermarecross. Sono rimasta molto affascinata, sono rimasta tutto il giorno a vedere la gara: era stupendo stare lì con le moto che correvano sulla spiaggia e il mare sullo sfondo. Alla fine di quella giornata chiesi a mio padre di provare a fare motocross e da lì è iniziato tutto”.
CLARISSA: “La mia passione per le moto è iniziata fin da quando ero piccola. Seguivo mio padre Alessandro, pluricampione italiano nella supermoto. A 3 anni ho preso il mio primo aereo per assistere a una sua gara di europeo in Francia. Crescendo mi sono affezionata sempre di più a questo magnifico sport e a 11 anni ho deciso di chiedere ai miei genitori di provare a salire su una moto. Da lì è stato subito amore. Mio padre è il mio primo punto di riferimento e una persona che ho sempre stimato tantissimo, oggi è diventato il mio meccanico di fiducia, mentre mia mamma Veronica Bettini è il mio segnalatore alle gare. Siamo una grande squadra”.

A che età la prima gara?
GIORGIA: “Quando ho provato ho capito subito che questo sarebbe stato il mio sport, mi sentivo me stessa al 100%. Quindi ho deciso di prendere le cose sul serio sin da subito e a distanza di pochi mesi ho debuttato alla mia prima gara. Avevo ancora 8 anni ed ero nella categoria Cadetti 65”.

CLARISSA: “A 12 anni nella pista indoor di Santa Rita; sono arrivata seconda. Da lì ho iniziato a partecipare anche al campionato Italiano Femminile e, da un esordio intorno alla ventesima posizione, quest’anno sono nella top five della classifica generale”.

Che ne pensi del Campionato Italiano Femminile?

GIORGIA: “Il livello si sta alzando sempre di più e anno dopo anno ci sono sempre più ragazze straniere che partecipano. Sicuramente è un livello molto alto e lo dimostra il fatto che sono anni che il campionato italiano viene vinto da delle campionesse del mondo”.
CLARISSA: “Si è sviluppato molto negli ultimi anni ed è salito di livello, soprattutto con l’arrivo di ragazze straniere che partecipano al Mondiale. È un bellissimo spettacolo, ma soprattutto una crescita costruttiva per noi ragazze italiane, che veniamo spronate a dare sempre il massimo”.

Qual è il tuo ricordo più bello legato al motocross?

GIORGIA: “Ho molti bei ricordi, a partire dall’anno scorso che per me è stato pieno di emozioni e di nuove esperienze. Però quello che porterò sempre nel cuore è la vittoria del Campionato che mi ha fatto innamorare di questo sport: il Supermarecross. Era il 2018, quattro anni dopo quel fatidico giorno a Bibione. Ho vinto nella categoria Minicross e finora sono l’unica ad essere riuscita a vincerlo contro i maschi”.
CLARISSA: “Non può che essere la convocazione dal Motocross delle Nazioni femminile in Spagna dello scorso anno. È stata un’esperienza indimenticabile”.
Come sta andando questa stagione?
GIORGIA: “Non è iniziata nel migliore dei modi: avrei voluto fare una bella preparazione invernale, ma purtroppo mi sono trovata senza team a un mese dall’inizio delle gare e ho dovuto tirarmi su le maniche e trovare in fretta un’altra soluzione. Per fortuna siamo riusciti a trovare una buona sistemazione nel team Beddini, dove ho imparato molte cose e ho avuto l’opportunità di allenarmi con i migliori piloti al mondo, vedendo davvero da vicino tutte le sfaccettature di questo sport”.

CLARISSA: “Per ora sono abbastanza contenta, anche se non ho potuto dare il massimo nelle ultime gare per via degli esami di maturità”.

Clarissa Tognaccini

Hai incontrato ostacoli o scetticismo quando hai deciso di fare questo sport così difficile?
GIORGIA: "“Ho sempre sentito un grande fuoco dentro di me ogni volta che salivo in moto e l’ultima cosa a cui avrei mai pensato era smettere. Sicuramente il motocross è uno sport molto impegnativo, che comporta tanti sacrifici personali e familiari e che, se fatto ad alti livelli, ti costringe a delle scelte. Non è come quando vai in piscina o in palestra: la pista più vicina che ho da casa mia è a più di un’ora di strada, quindi anche con la scuola è sempre stato complicato. La mia famiglia però mi ha sempre sostenuta e io ho sempre dato il massimo, così tanto che sono arrivata all’inizio del 2019 in cui mi sono accorta che non avevo più la grinta e la forza che avrei dovuto avere. Eravamo tutti molto stanchi e dopo molte riflessioni ho deciso di smettere. Per un anno sono stata fuori dai giochi e ho fatto una vita normale da adolescente. Ma, come tutti gli adolescenti, avevo molti up and down e sentivo dentro di me che mi mancava qualcosa. Nel frattempo stavo ricevendo delle proposte e alla fine ho voluto ascoltare la bimba che si era innamorata del motocross a Bibione e che avrebbe voluto inseguire il suo sogno, così ho deciso di ricominciare”.

CLARISSA: “Nonostante abbia vissuto tutta la mia infanzia tra i motori, inizialmente i miei genitori non erano del tutto d’accordo. Sia per la pericolosità, sia perché sono una ragazza. Ma è bastato far vedere loro quanto ci tenessi per convincerli. Oggi sono orgogliosi”.
Studi, lavori o in generale fai altro nella vita oltre al motocross?

GIORGIA: “Sto portando avanti gli studi, perché penso sia giusto avere un’istruzione che poi servirà nella vita. Anche se quando decidi di essere una professionista, la maggior parte del tempo la dedichi solo allo sport”.
CLARISSA: “Studio. Ho un altro sogno nel cassetto da quando ero piccola, quello di diventare fisioterapista”.
Cosa ti piace fare quando non sei in pista?

GIORGIA: “In generale mi piace fare attività fisica: sciare, andare in montagna o con la moto d’acqua d’estate. Recentemente ho scoperto anche il piacere della lettura e per il resto amo stare con le persone che mi fanno stare bene, in particolare con la mia famiglia”.
CLARISSA: “Prendermi cura della mia persona, sia a livello fisico sia mentale”.

La tua pista preferita?

GIORGIA: “Ho sempre fatto fatica a rispondere a questa domanda, ma penso che in Italia sia Maggiora, mentre all’estero Agueda, in Portogallo”.
CLARISSA: “Sono attratta da quelle dove viene richiesta più tecnica che velocità, in particolare la pista di Gazzane di Preseglie”.
Hai un rituale che segui prima delle gare?

GIORGIA: “Da anni faccio sempre lo stesso riscaldamento, con degli esercizi che mi aiutano a concentrarmi e isolarmi da tutto, e poi parlo molto con me stessa per essere carica al massimo prima di partire. Quando sono dietro al cancello di partenza faccio dei bei respiri e il segno della croce che mi fa sentire più protetta”.
CLARISSA: “Ne ho più di uno, ma scelgo di raccontare quello più importante: guardare negli occhi mia mamma prima di partire. Il suo sguardo mi dà un’energia pazzesca”.
C’è una crossista che ammiri in particolare o che ti ha ispirato?

GIORGIA: “Ho sempre preso spunto da tutte le ragazze che avevano un livello più alto di me, per cercare di crescere. Ho potuto stare vicina alle più grandi campionesse del mondo e ognuna mi ha insegnato qualcosa. L’anno scorso ero la compagna di squadra di Nancy Van De Ven, si era creato un rapporto trasparente e di rispetto reciproco e la sua storia mi ha affascinata moltissimo. Ad oggi risponderei lei”.
CLARISSA: “Ho come punto di riferimento Kiara Fontanesi, che, oltre ad essere stata sei volte campionessa mondiale, ha una forza di carattere indiscussa. Essere mamma per ben due volte e rimanere al vertice del campionato italiano e mondiale non è da tutti”.

Credit: FX Action

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