Per la seconda parte della prova io e Alice, l’istruttrice di Sofia, abbiamo dovuto aspettare qualche settimana. Il meteo non ci ha mai aiutato, nebbia e umidità erano contro di noi. Alla prima finestra libera abbiamo preso la moto e siamo andati a Castelletto Circuit (PV); il motodromo è della perfetta misura per fare una prova del genere. Circuito classico, più la parte di sky section con salti e paraboliche asfaltati da fare a tutto gasss. I ragazzi della struttura ci hanno accolto come sempre nel migliore dei modi, anche se le temperature rigidissime, ci hanno messo a dura prova. Sono entrato al mattino presto per fare un paio di turni e fare qualche aggiustamento al setting già ottimo della moto. Alla fine ho aperto di 4 click il rebound al mono, per cercare di per far copiare meglio la ruota posteriore in staccata e in alcuni avvallamenti. Ho sfilato di 5 mm la forcella per dare maggiore carico sull’anteriore, far lavorare maggiormente lo pneumatico anteriore e avere ancora maggior inserimento in curva soprattutto quando si rilasciano i freni. Il motore è pazzesco e sul tachimetro della SM 700 ho letto più volte oltre 170 km/h, velocità folli in un tracciato come Castelletto di Branduzzo. Anche la rapportatura del cambio è risultata bilanciata, dalla seconda nei tornantini più stretti fino alla quinta marcia nel rettilineo. Ma veniamo alla sfida, che questa volta tocca a me ed Alice. Io mi ero "imposto" di fare un long run da 30 minuti e tentare il time attack verso la fine del turno. Era da molto tempo che non facevo turni così lunghi e devo dire che la moto si è sempre comportata alla grande senza mai affaticarmi o mostrando qualche segno di stanchezza, soprattutto sui freni che solitamente sono i più sollecitati e i primi a dare problemi su moto di serie.
Alla fine anche il tempo è stato discreto: 01'22''75. Magari per il pilota che sta leggendo potrebbe sembrare alto, ma la situazione era davvero border line, le temperature freddissime e le gomme sempre a caccia di grip. Avevo delle Metzeler M9 RR, nonostante le bassissime temperature sono riuscite ad attivarsi al meglio. Ovvio che sui cordoli gelati in uscita di curva, ho giocato qualche jolly, ma anche qui, il traction control ha fatto il suo dovere senza mai essere troppo invadente (in mappa 2!). Per Alice invece la sfida è ancora più tosta, non essendo mai salita su questo genere; per lei è stato il primo vero e proprio incarico da tester. Obiettivo della giornata? Ginocchio a terra, per la prima volta. Ha fatto un paio di run per prendere confidenza con il mezzo e io da bordo pista le davo qualche consiglio per spingerla a dare il suo massimo. Ultimo turno del giorno, Alice era un pochino demoralizzata, perché non aveva portato a termine la sua sfida. Sono andato a parlare, dicendole che l’importante era il divertimento e aver imparato qualcosa di nuovo... e non aver fatto danni! Cosa che con il freddo, durante la giornata, qualcun altro ha fatto con qualche scivolatina. Lei mi ha detto che si sarebbe fatta l’ultimo turno senza stress, guidando solo d’istinto e rilassata per divertirsi ancora un po'. A fine turno, mentre stavo riprendendo la sua uscita di pista per il video, eccola che arriva super gasata. Appena scesa della moto ho scoperto che era riuscita a toccare con il ginocchio! Una grattatina in un tornantino a destra in salita, ma il suo sorriso parlava chiaro: anche questa sfida l’ho portata a casa!