Andrea Vignone
25 January 2023

Due ragazze, una pista e la GASGAS SM 700

Questa volta il nostro Andrea Vignone ha messo alla prova la SM 700, ma non con il solito test: ha lanciato la palla a due ospiti speciali, Sofia e Alice. Un test che ha spaziato dai birilli della prova per la patente A2 alle saponette grattate in pista a Castelletto di Branduzzo; ecco il video completo e il racconto di questa avventura in sella alla "motardona" tutto fare di casa GASGAS

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Ci eravamo lasciati con il test della GASGAS enduro ES 700 (che puoi trovare nel numero di novembre). La piattaforma dall’ultima volta è cambiata, prima si sfogliava il magazine su carta, ora invece è tutto digitale, ma quello che non cambia mai è la passione per le 2 ruote che abbiamo in comune e trovare sempre qualcosa di nuovo da raccontare. Per me è sempre un bellissimo stimolo e questa volta ad essere testata è la SM 700, “la super motardona”. Metterla alla prova in condizioni ottimali sarebbe stato troppo semplice: quindi ho scelto di fare questa prova nei mesi di dicembre e gennaio... Fa freddo, davvero tanto freddo, il meteo è sempre incerto, a volte in strada si trovano pozzanghere e brecciolino, ma non è tutto: questa volta con GASGAS abbiamo alzato l’asticella. Vediamo sempre più ragazze e volti femminili sotto i caschi, quindi ho deciso di affidare l'esperienza di questo articolo a due nuove protagoniste. La SM 700 ha un carattere da vera dual sport e quindi anche la sfida sarà tale e, come la scorsa volta, sarà divisa in due parti. Scorri le prossime pagine per vedere come è andata.

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La SM 700 ha il carattere divertente e giocoso di una supermotard, mantenendo però una notevole agilità e maneggevolezza, rendendo le strade più tortuose e il traffico cittadino divertentissimo da affrontare. Risulta veloce e divertente anche per fare le commissioni di tutti i giorni; fare la spesa, portare il partner a fare un giretto o far salire l’adrenalina sfidando gli amici in qualche bella accelerata o traverso in scalata. La sella è comoda anche se non troppo bassa, i freni Brembo hanno una potenza impressionante e il cambio quick shifter, sia in inserimento che in scalata (dove si apprezza anche la frizione antisaltellamento), rende la cambiata sempre rapida e precisa. Ora che ho introdotto velocemente la moto, entriamo nel vivo della prova; la prima parte consiste nel simulare l’esame di guida e mettere in sella una ragazza, che con il cambio e le “moto grandi” non ha alcuna esperienza. La mia dolce metà Sofia, che hai già avuto modo di conoscere negli episodi della serie "DA 0 A ESTREMO", non è mai andata in moto e soprattutto è sempre molto titubante appena vede una moto con la M maiuscola. Siamo dunque andati a Genova, all’autoscuola Macciò; dove Sofia ha avuto modo di approcciare la GASGAS con le dovute precauzioni e provare un intero pomeriggio la simulazione dell’esame di guida per la patente A2. Hai capito bene, un grande plus della SM 700 è l’omologazione (in versione depotenziata) anche per guida con patente A2.

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Sofia mentre si esercita nel piazzale in sella alla SM700

Nel piazzale dell’autoscuola ci sono tutte le varie prove da svolgere, la più difficile è quella a tempo che impone di compiere tutto il percorso senza togliere i piedi dalle pedane in meno di 26 secondi. Grazie all’esperienza dell’istruttrice Alice (con lei parleremo dopo), Sofia ha avuto le nozioni tecniche per interpretare al meglio il percorso e dopo qualche tentativo è riuscita a fermare il cronometro sotto il tempo massimo. Non è stato facile, perché essendo fine dicembre il piazzale aveva parecchio brecciolino e numerose pozzanghere; abbiamo comunque fatto lo stesso la prova proprio per vedere come il comportamento della moto e delle gomme. Considerando che la SM 700 non è il piccolo "scooterino" a cui è abituata Sofia, l'ho vista molto soddisfatta e le sensazioni che ha avuto in sella sono state positive. Anche grazie i giusti consigli di Alice e qualche prova ha migliorato parecchio il feeling, riuscendo anche lei a muoversi tra i birilli con una buona agilità. Tra le ragazze c’è stata subito "chimica" e questo ha sicuramente giocato un ruolo importante, dando la possibilità a Sofia di essere più rilassata. Alice le ha dato qualche consiglio utilissimo: ad esempio di tenere le leve di freno anteriore e frizione con 2 dita per avere una presa migliore sul manubrio e maggiore controllo. Oppure quello di non stare con i piedi “a papera” sulle pedane ma di appoggiare la punta del piede per avere una spinta ed una sensibilità con la moto nettamente migliore. Piccolo off topic, finita la prova siamo tornati a casa e Sofia era davvero felice di aver guidato una moto grande e aver imparato delle nuove abilità. Così si è prenotata per fare l’esame della patente, convinta definitivamente a farlo con una moto a cambio a marce.

Per la seconda parte della prova io e Alice, l’istruttrice di Sofia, abbiamo dovuto aspettare qualche settimana. Il meteo non ci ha mai aiutato, nebbia e umidità erano contro di noi. Alla prima finestra libera abbiamo preso la moto e siamo andati a Castelletto Circuit (PV); il motodromo è della perfetta misura per fare una prova del genere. Circuito classico, più la parte di sky section con salti e paraboliche asfaltati da fare a tutto gasss. I ragazzi della struttura ci hanno accolto come sempre nel migliore dei modi, anche se le temperature rigidissime, ci hanno messo a dura prova. Sono entrato al mattino presto per fare un paio di turni e fare qualche aggiustamento al setting già ottimo della moto. Alla fine ho aperto di 4 click il rebound al mono, per cercare di per far copiare meglio la ruota posteriore in staccata e in alcuni avvallamenti. Ho sfilato di 5 mm la forcella per dare maggiore carico sull’anteriore, far lavorare maggiormente lo pneumatico anteriore e avere ancora maggior inserimento in curva soprattutto quando si rilasciano i freni. Il motore è pazzesco e sul tachimetro della SM 700 ho letto più volte oltre 170 km/h, velocità folli in un tracciato come Castelletto di Branduzzo. Anche la rapportatura del cambio è risultata bilanciata, dalla seconda nei tornantini più stretti fino alla quinta marcia nel rettilineo. Ma veniamo alla sfida, che questa volta tocca a me ed Alice. Io mi ero "imposto" di fare un long run da 30 minuti e tentare il time attack verso la fine del turno. Era da molto tempo che non facevo turni così lunghi e devo dire che la moto si è sempre comportata alla grande senza mai affaticarmi o mostrando qualche segno di stanchezza, soprattutto sui freni che solitamente sono i più sollecitati e i primi a dare problemi su moto di serie.

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Alice in piega al circuito di Castelletto

Alla fine anche il tempo è stato discreto: 01'22''75. Magari per il pilota che sta leggendo potrebbe sembrare alto, ma la situazione era davvero border line, le temperature freddissime e le gomme sempre a caccia di grip. Avevo delle Metzeler M9 RR, nonostante le bassissime temperature sono riuscite ad attivarsi al meglio. Ovvio che sui cordoli gelati in uscita di curva, ho giocato qualche jolly, ma anche qui, il traction control ha fatto il suo dovere senza mai essere troppo invadente (in mappa 2!). Per Alice invece la sfida è ancora più tosta, non essendo mai salita su questo genere; per lei è stato il primo vero e proprio incarico da tester. Obiettivo della giornata? Ginocchio a terra, per la prima volta. Ha fatto un paio di run per prendere confidenza con il mezzo e io da bordo pista le davo qualche consiglio per spingerla a dare il suo massimo. Ultimo turno del giorno, Alice era un pochino demoralizzata, perché non aveva portato a termine la sua sfida. Sono andato a parlare, dicendole che l’importante era il divertimento e aver imparato qualcosa di nuovo... e non aver fatto danni! Cosa che con il freddo, durante la giornata, qualcun altro ha fatto con qualche scivolatina. Lei mi ha detto che si sarebbe fatta l’ultimo turno senza stress, guidando solo d’istinto e rilassata per divertirsi ancora un po'. A fine turno, mentre stavo riprendendo la sua uscita di pista per il video, eccola che arriva super gasata. Appena scesa della moto ho scoperto che era riuscita a toccare con il ginocchio! Una grattatina in un tornantino a destra in salita, ma il suo sorriso parlava chiaro: anche questa sfida l’ho portata a casa!

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