Gioele Meoni ce l'ha fatta. Ha ottenuto l'ok da parte della ASO per partecipare alla Dakar 2024, concretizzando annunci e speranze. Questo nonostante una caduta durante lo scorso Rally del Marocco, in cui Gioele ha riportato una brulla lussazione a una spalla. Come sappiamo, per partecipare alla Dakar occorre farsi un "curriculum" sufficiente a convincere l'organizzazione di essere all'altezza della manifestazione, attraverso la partecipazione ad alcune gare specifiche e distribuite durante l'anno nel mondo. Il Rally del Marocco è una di queste, ma Gioele non è riuscito a portarlo a termine. Tuttavia, ha ricevuto la tanto sospirata lettera di ammissione, che vedete in foto sotto. Adesso è ufficiale: Gioele Meoni prenderà il via alla Dakar 2024 in Arabia Saudita, portando avanti i suoi progetti benefici legati alla Fondazione Fabrizio Meoni Onlus e al progetto Dakar4dakar. Ecco le sue parole:
"In quei dieci minuti dopo la caduta mi sono passati di fronte i sacrifici di un anno intero fatti per trovarmi lì, al km 150 della penultima tappa del rally del Marocco con una spalla lussata. Mesi di sveglia alle 5:00, di allenamenti serrati a discapito della famiglia e del lavoro, mesi di viaggi e incontri con la paura di non trovare il budget. Avevo già fatto vedere nelle tappe precedenti che il passo di gara era costante ed era nei top 30, ma poteva non bastare per essere ammessi alla Dakar. Così i pensieri si affollavano nella mia mente. Sapevo che avrei dovuto convincere l’organizzatore della Dakar, David Castera e tutta l’organizzazione, di essere all’altezza di partecipare nella Malle moto alla Dakar. Sapevo che quell’errore apparentemente da nulla, una caduta banale, la prima del mio rally, poteva condizionare tutto. Ma poi ho pensato: siamo esseri umani, motociclisti per di più, e anche se in totale tranquillità di guida, possiamo sempre incappare nella buca nascosta o nel sasso spostato, messo lì dal destino, nel posto sbagliato al momento sbagliato. Della serie “la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede bene”. Passato quel momento ho riflettuto e ho pensato che se me ne avessero dato la possibilità, avrei dovuto sfruttare quell’episodio negativo come una opportunità positiva, una esperienza necessaria per farmi affrontare con ancora più consapevolezza le tappe della Dakar. La possibilità me l’hanno data. La fatidica lettera che conferma la mia partecipazione alla gara più dura del mondo è arrivata.
Adesso si pensa solo ad una cosa, far guarire la spalla e allenarla in tempo per il 5 gennaio, giorno di partenza della Dakar. Grazie del vostro supporto e grazie a chi mi ha dato la possibilità di essere qui concentrato sulla MIA DAKAR. Ora si fa sul serio! Grazie Cate, mamma e tutta la famiglia".