Brad Freeman sta per diventare papà di una bambina. Lo abbiamo incontrato alla vigilia del parto, in un periodo in cui si sta rimettendo a posto fisicamente, dopo l'ennesima stagione in cui ha accusato più di un infortunio. Nel 2022 ha vinto il Mondiale Enduro3 nonostante le fratture a pollice, clavicola e sterno, quest'anno ha confermato l'alloro iridato di categoria anche se fortemente limitato da un bruttissimo trauma cranico. Come stai oggi?
"Sto meglio, mi sto prendendo del tempo per guarire al 100% dai problemi che ho avuto negli ultimi due anni. Due anni molto duri, con infortuni molto complicati proprio nel mezzo della stagione. Ma per fortuna sono passati e sono pronto a iniziare la preparazione per il prossimo anno”.
Questa volta il problema è arrivato dai troppi colpi subito alla testa.
“Purtroppo si sono sommate tre concussioni celebrali in tre gare consecutive: ai GP di Finlandia e Svezia e l’ultima agli Assoluti d’Italia. Questo ha aggravato la situazione. Nella mia carriera ho battuto più volte la testa e non è mai stato un problema, ma tre colpi consecutivi sono stati pesanti da assorbire; dopo l’ultimo in Italia mi sentivo molto confuso, non riuscivo più a guidare la moto, era una sensazione strana. Sono stato ricoverato in ospedale per due giorni e mi è stato riscontrato un versamento celebrale che doveva essere riassorbito. Il versamento era nella zona del cranio che gestisce la vista e quindi avevo problemi agli occhi. Mi sono dovuto fermare, sono stato tre mesi senza fare assolutamente niente: allenamento, moto, bici, niente. È stato un infortunio moto difficile da superare, ma l'intenzione era comunque quella di partecipare alle ultime due gare del Mondiale in Portogallo e provare a vincere il titolo".
E ci sei riuscito.
“Sì, ci sono riuscito, anche se non ero in ottima forma. Ho confermato la vittoria nella categoria Enduro3, ed è stata una bella sensazione. L’obiettivo stagionale era vincere l’EnduroGP, ma gli infortuni fanno parte del nostro lavoro e visto come è andata sono stato contento di aver vinto comunque la Enduro3; all’ultima gara ho fatto sesto di categoria, puoi immaginarti in quali condizioni ho corso…”.
Hai avuto paura di questo infortunio?
“Sì, molta. Come ti ho detto è stata la prima volta che ho dovuto affrontare un problema alla testa così grave. Quando mi hanno detto del versamento in ospedale mi sono spaventato, anche perché non mi ricordavo più cosa fosse successo nelle due settimane precedenti. Oltre a questo sentivo una sensazione strana alla testa, non è stato un momento facile”.
Hai pensato di ritirarti?
“No. Credo che la paura derivasse anche dal fatto che sto per diventare padre di una bambina e questo mi ha fatto riflettere. Le gare sono le gare e restano il mio primo obiettivo, ma ora c’è anche altro nella mia vita. Rompersi un braccio o una clavicola non è un problema, ma dover affrontare infortuni così gravi è stato più spaventoso. Ma no, non ho mai pensato di smettere”.