Daniel Milner: "Adesso sono nella condizione per vincere"

L'australiano è al debutto sulla TM 300 4 tempi Campione del Mondo Enduro2 e può sfruttare la qualità della struttura ufficiale gestita da Jarno Boano. Dopo un anno di apprendistato al Mondiale, ha tutte le armi per tentare l'attacco dalla EnduroGP

1/12

Daniel benvenuto in questa nuova stagione, ti aspetta un 2023 inedito pieno di novità. Sei pronto?

"Già, proprio come dici tu è tutto nuovo: la squadra, la mia vita e soprattutto la moto. Anche se abbiamo fatto solo due gare, ho già capito che il team è fantastico, mi hanno accolto benissimo ed è come se ci fossimo sempre conosciuti. Gli Assoluti di Italia sono andati bene, siamo pronti e vogliamo iniziare il Mondiale nel modo giusto".

Sei andato a vivere vicino al team?

"Esattamente, lo scorso anno vivevo a Milano e per una persona come me nata e cresciuta nel bush australiano (termine utilizzato per indicare sia la prateria sia la boscaglia) è abbastanza difficile ambientarsi in una città così frenetica. Ora che siamo vicino alla sede del team, a Caraglio (CN), è tutto più facile per me, mia moglie e i miei due figli. Veramente una posizione strategica per fare tutto, dagli allenamenti di enduro in montagna, i giri in bicicletta, le modifiche alla moto in officina e perché no passare del tempo con la famiglia in bei posti".

Parlando della moto, arrivi dalla Fantic che ha il serbatoio nella parte centrale e il telaio in alluminio. Come la TM... ma non c'è tutta questa similitudine quando guidi.

"Sono due moto completamente diverse. Il serbatoio nella parte posteriore/centrale penso sia veramente il fiore all'occhiello della mia TM, ti aiuta molto a essere bilanciato nei tratti più impegnativi. Inoltre, il telaio in alluminio, come quello della Fantic, la rende una moto molto stabile soprattutto nei tratti rocciosi e veloci. Si perde un po' di maneggevolezza nel lento, ma nel complesso è una moto fantastica per me, il limite è veramente alto e si può andare forte con molta confidenza".

Ok la moto stabile sul veloce, ma durante una gara di enduro bisogna affrontare anche la parte estrema, come hai settato le sospensioni?

"All’anteriore prediligo una taratura abbastanza morbida rispetto a quella di Will (Ruprech). Non è stato cambiato tanto, la moto era già a un buon livello, l’abbiamo solamente cucita addosso a me. Ho modificato la rapportatura del cambio per avvicinarla il più possibile al mio stile di guida e renderla più guidabile nei tratti difficili. Penso che sia una delle migliori moto che io abbia mai guidato in tutta la mia vita e carriera da pilota. Me la sto godendo un sacco".

Le aspettative su di te quando sei arrivato nel paddock del Mondiale erano alte, non so se hai raggiunto gli obiettivi che ti eri imposto, ma ora sei nella posizione perfetta per farlo.

"Quando sono arrivato al Mondiale non ero al 100%, anche perché i test con la moto sono stati pochi e le ore di allenamento pure. Fin dalla prima gara ho fatto tutto quello che potevo e ho cercato di dare sempre il 110% ma è sempre stato difficile. Quest’anno la storia è completamente diversa, mi sento al top con la moto e con la squadra; spero di fare bene, divertirmi e farvi divertire!".

Il tuo obiettivo immagino sia lottare per l’EnduroGP, non solo per la Enduro2.

"Quello è il mio obiettivo principale da sempre, oltre alla classe Enduro2. Vorrei essere il pilota più veloce del paddock, un desiderio che in molti hanno, ma solo uno lo riesce ad avverarlo. Abbiamo lavorato duramente questo inverno e stiamo lavorando tutt’ora. A casa in Australia mi sono allenato tantissimo, Jarno mi ha mandato una moto simile a quella da gara per poter passare ore in sella e prendere confidenza. Sono eccitato per l’inizio del Mondiale e non vedo l’ora di essere là fuori".

Queste non sono le parole di un ragazzo professionale, ma di un uomo che ha fame di vittoria!

"È un sogno che si avvera per me, non voglio sprecare nulla, sono più affamato di vittorie più che mai".

I video di Motociclismo Fuoristrada

© RIPRODUZIONE RISERVATA