Kawasaki sta vivendo un momento di forte rilancio del settore moto e il fuoristrada non fa eccezione. Alle KX da cross, rappresentate dalla nuovissima 450 e dalla performante 250, si affiancano le corrispettive versioni enduro, omologate da KL Service Srl per il mercato italiano ed europeo. Abbiamo incontrato il fondatore Antonio Rovelli, che ci ha raccontato passato e presente di questa realtà, determinata a crescere non solo in parallelo alle proposte di Kawasaki, ma anche con un modello inedito...
“Abbiamo cominciato a omologare le moto 40 anni fa, trasformando le Montesa da cross in enduro; questa attività si è strutturata dopo aver fondato la Moto Spa, che per tanti anni si è occupata di trasformare le Honda fino al 2013, quando abbiamo iniziato a lavorare con Kawasaki. Inizialmente ci siamo occupati dei quad, ma non c'è voluto molto a mettere su strada anche le moto. Il problema era che a quel tempo l'offerta era limitata a dei cross puri: quindi ruota posteriore da 19'' e carattere globalmente molto aggressivo. Poi quattro anni fa Kawasaki Giappone ha lanciato la versione X dotata già di serie di cerchio posteriore da 18'', cavalletto, motore addolcito e sospensioni su misura. L'aumento di interesse di Kawasaki verso il fuoristrada ha creato un rapporto sempre più stretto tra noi e la filiale italiana. E io sono contento, perché posso lavorare ancora con le moto da enduro".
Ma l'azienda KL Service Srl è la stessa KL che gestiva le Kawasaki da cross ormai 30 anni fa?
“No, assolutamente. Quella era un’azienda fondata da Leggerini, che si occupava di distribuire i cross in Italia. Poi quando il suo mandato è finito KL e Kawasaki hanno preso strade diverse. Ma quando sono stato coinvolto abbiamo deciso di dare una continuità, così abbiamo ripreso quel nome, per dedicarci a una partnership esclusiva con Kawasaki”.
Dato l'apprezzamento per la nuova KX250X, davvero una gran moto, potremmo sognare di avere un 300X 4T?
“Sì, potrebbe arrivare...”.