Avandero: "Voglio riportare a Maggiora l'atmosfera del cross anni 90"

Il 10 e 11 settembre al Maggiora Park sono attesi i grandi campioni del passato per un weekend imperdibile; l'obiettivo è condividere la passione per il motocross con i propri beniamini dentro e fuori dalla pista. Ci saranno Tony Cairoli, Jeremy McGrath, Jeff Emig, Alex Puzar e tanti tanti altri, a contorno della prima gara Mondiale di moto d'epoca della storia. Ci racconta tutto l'organizzatore Stefano Avandero

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Dopo aver ospitato il GP d’Italia del Mondiale cross lo scorso 8 maggio, il Maggiora Park (NO) è pronto ad accogliere un secondo grande evento; forse anche più accattivante dal punto di vista del coinvolgimento emotivo. Il 10 e 11 settembre si correrà la FIM Vintage Motocross World Cup, cioè la prima edizione di una gara con titolazione iridata dedicata alle moto d’epoca. Ma non è solo questo a dare risalto all’evento; di contorno il CEO di A Sport Group Stefano Avandero sta creando un evento nell’evento, in cui tantissimi campioni di ieri si ritroveranno per trascorrere un weekend insieme, come mai prima d’ora. I primi nomi sono già stati svelati: si parla di Jeremy McGrath e Tony Cairoli, ma anche di Alex Puzar, Jeff Emig, Jeff Matiasevich, Broc Glover, con la lista dei top destinata ad arricchirsi in maniera spettacolare nelle prossime ore. Per saperne di più, abbiamo contattato proprio Stefano Avandero, imprenditore che ha risollevato le sorti del Maggiora Park e che oggi si appresta a organizzare un evento decisamente stimolante per lui e la sua squadra.

“È un sogno che avevo nel cassetto da sempre. Un evento legato alla storia di questo sport, mirato a esaltare il concetto di coinvolgimento degli appassionati che percepisco come affievolito negli ultimi anni. Voglio ricreare quell’atmosfera che io non ho veramente respirato, quella che ha reso grande gli anni 90. In quel periodo ho iniziato ad appassionarmi al motocross, ma non ho avuto nessuno che mi portasse alle gare e ho tanti rimpianti; per esempio quello di non essere mai riuscito a vedere un Fastcross dal vivo. Mi sono appassionato a quella che tutti definiscono la “golden era” più attraverso i giornali e le videocassette che di persona. Per questo l’obiettivo è rivivere, e far rivivere ai campioni stessi, quel clima di festival; dove i momenti di agonismo sono mescolati ad altri di condivisione. La gara non vuole essere il motivo di interesse principale”.

Quindi vedremo i nostri idoli tornare in pista?

“Sì, ma non tutti. Saranno presenti campioni che non hanno più l’età per correre o addirittura per salire in moto, altri disposti a fare una parata e qualche giro veloce, altri ancora che vogliono mettersi in gioco schierandosi al cancello. Per loro sto mettendo in piedi una sfida a invito con un format un po’ speciale, che sto ultimando. L’idea è quella di un evento zero che chiude il cerchio del progetto Maggiora Park, utile a capire se questo “concept” potrà essere replicato negli anni a venire”.

Stefano Avandero e Jeremy McGrath

Sono già iniziati a circolare i primi nomi.

“All'inizio dell'estate sono tornato in America, per la seconda volta quest’anno, prendendo contatti con tantissimi campioni. Per il momento abbiamo confermato la presenza di Antonio Cairoli, Jeremy Mc Grath, Alex Puzar, David Philippaerts, Jeff Emig, Jeff Matiasevich, Joel Smets, Broc Glover, Gautier Paulin, Kinigadner, Dolce, Fanton, Magarotto, Ostorero, Angiolini, Cavallero, più tanti altri che verranno svelati a breve. Ci saranno gli americani, ma anche tanti italiani e diversi europei che hanno fatto la storia. Stiamo lavorando per fare una line up di grandissimo spessore. Come detto non solo per la gara, ma per creare un ritrovo per tanti campioni di diverse epoche, che hanno corso non solo a Maggiora. L’obiettivo è avere un ventaglio che parte da Ostorero e finisce con Cairoli, con tutto quello che c’è stato nel mezzo. Vorrei farli rincontrare, farli divertire tra loro, che ricordino aneddoti o storie condivise. L’idea è riunire tutte le varie epoche in un unico weekend”.

Che riscontri hai avuto quando hai presentato ai piloti il progetto?

“Ottimo. Lo stimolo è la voglia di condividere una passione comune. E il fatto che non sia un evento agonistico, ma di puro divertimento; deve esserlo per me, per i fan che saranno presenti, ma soprattutto per i campioni stessi. Essendo tutti piloti che si sono ormai ritirati non devono sentire la pressione dell’evento e della gara, ma deve essere un momento di festa anche per loro. Sulla base di questo stiamo mettendo giù un programma per riuscire a vivere loro il più serenamente possibile i vari momenti del weekend”.

Come sarà allestito il paddock?

“L’idea è creare un contesto di contorno a quello che succede in pista. Non stiamo coinvolgendo solo i piloti, ma anche chi possiede moto vintage, che siano originali o repliche; sarebbe bello che le condividessero con i campioni a cui fanno riferimento. Alcune entreranno in pista, quelle che non riescono ad affrontare i salitoni di Maggiora saranno comunque esposte”.

Ci sarà interazione tra i campioni e il pubblico?

“Nella maniera più naturale possibile. Su questo punto ho fatto un progetto dedicato: i campioni presenti non saranno sparpagliati in giro tra le varie tende, ma riuniti in un unico centro in modo da essere tutti facilmente riconoscibili e raggiungibili. In quest’area si esporranno le moto, si faranno sessioni di autografi, ci saranno momenti dedicati al pubblico. Il paddock poi sarà totalmente aperto, sarà tutto accessibile e fruibile, senza alcun vincolo. Dovrà essere un weekend di condivisione di passione, per i fan ma anche per i piloti stessi, in maniera spensierata”.

Quindi i vincoli saranno minimi.

“Ci sarà molta libertà, non esisterà neppure un vero e proprio paddock; quindi i parcheggi saranno più vicini, si potrà dormire con il camper in un’area dedicata, sarà tutto più raccolto e vicino alla pista rispetto a quanto vissuto per la MXGP. Qui tutti potranno accedere senza limitazioni, basterà un unico bracciale”.

Dove si acquistano i biglietti?

“Sono già disponibili sul nostro sito maggiorapark.com, in prevendita. Ma avremo anche una biglietteria on site, per chi deciderà di venire all’ultimo momento”.

Jeremy McGrath e Tony Cairoli

Nel 2021 avete ospitato l’Europeo e Italiano d’epoca. Ti è servito come stimolo a capire un certo clima, capace di dare una spinta alla realizzazione di questo evento?

“Sì, al 100%. Aver organizzato quella gara, nonostante fosse lo scorso aprile con tutte le difficoltà del Covid, è stato un successo superiore alle aspettative. Mi ha dato una bella sveglia, ho capito quanto una gara di moto d’epoca possa attrarre un pubblico non necessariamente legato al mondo del motocross”.

Senza di te oggi non ci sarebbe Maggiora; ma anche senza Maggiora non potrebbe funzionare un evento come questo. Non trovi?

“Maggiora è la Ferrari delle piste, almeno in Europa. Io sono appassionatissimo di questo posto e vedo che è ancora molto riconosciuta, anche in USA; presentarmi con questo biglietto da visita ha creato subito interesse nelle persone che ho coinvolto. Maggiora ha ancora un ottimo richiamo. I grossi limiti di utilizzo a cui devo far fronte da un lato la limitano, dall’altro la rendono ancora più speciale, perché poterci girare è un evento raro”.

Più ci penso e più immagino cosa vivremo in quel weekend...

“Sarà un’occasione per vedere nomi altisonanti che non hanno mai condiviso la pista perché di epoche diverse. E anche per vedere McGrath e Cairoli girare insieme; non è scontato che la cosa potrà accadere di nuovo nel futuro. E quindi non è da perdere”.

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