Beppe Cucco
30 January 2019

Ecco spiegato cosa ha portato alla squalifica dell'Italia al MXoN 2018

Il Team SM Action Yamaha spiega come è avvenuto l'errore che ha portato alla squalifica di Michele Cervellin, e di conseguenza dell'Italia, dal Motocross delle Nazioni 2018
1/24 MXoN 2018, Red Bud, Michigan: la partenza della MXGP
1/24 MXoN 2018, Red Bud, Michigan: la partenza della MXGP
Come ormai ben saprete dalle analisi eseguite sulla benzina utilizzata da Michele Cervellin il Motocross delle Nazioni 2018 sono state riscontrate delle irregolarità, che hanno portato alla squalifica di Michele Cervellin, e di conseguenza di tutto la squadra italiana (che si era classificata al secondo posto). Ora il Team SM Action Yamaha spiega quanto successo e si scusa con tutti gli appassionati.

"Nel controllo eseguito a Michele Cervellin, su ventisette componenti chimici che compongono il carburante “UNO SOLO” è risultato oltre il limite consentito. Il Team SM Action Yamaha di prassi utilizza benzina commerciale ed i controlli effettuati nel corso delle prove del Mondiale 2018, sono sempre stati ampiamente in regola. In occasione della trasferta americana è stato deciso di non portare carburante dall’Italia, ma di utilizzare quello locale. Purtroppo questa scelta non si è rivelata corretta e questa ingenuità ci ha portato alla squalifica del nostro pilota ed alla cancellazione dell’ottimo risultato ottenuto dalla Nazionale Italiana.

Il Team SM Action Yamaha è prima di tutto un gruppo unito e coeso dove tutti mettono il loro impegno nel raggiungere i migliori risultati possibili. Tutte le domeniche di gara mettiamo in atto la nostra migliore professionalità e soprattutto la passione che abbiamo per questo sport. Alla luce di quanto emerso non ci rimane che chiedere scusa a tutto il Team Italiano e a tutti quelli che hanno gioito per il risultato ottenuto.

Il nostro obiettivo per il 2019 sarà quello di impegnarci come sempre abbiamo fatto e regalare ai tifosi italiani risultati eccellenti."

I video di Motociclismo Fuoristrada

© RIPRODUZIONE RISERVATA