Un ricordo che ho da bambino è quello di un pilota di motocross che utilizzava sempre un sasso o un tronco di legno dietro al cancello, per non partire completamente sbilanciato da un lato della sella. Era fortissimo, ma anche molto basso e quello era l'unico modo per essere in equilibrio sulla moto. Quell'immagine del passato mi ha portato a una valutazione errata, quando un paio di anni fa o poco più, mi sono imbattuto nei primi starting blocks, comunemente chiamati "poggiapiedi"; ho pensato che fossero accessori utili solo ai piloti più bassi, cioè una soluzione 2.0 a quelle rudimentali che usava quel "nanetto" quasi 40 anni fa.
Invece mi sbagliavo. L'altezza del pilota non c'entra niente, tanto è vero che li usa anche il gigante Jasikonis. Del resto, poter mollare la frizione avendo i piedi sulle pedane, le ginocchia ben chiuse e poter spingere verso il basso sin da subito, aumenta la trazione e ottimizza la direzionalità una volta fuori dal cancello: un gran bel vantaggio. Questo è l'obiettivo degli starting blocks di nuova generazione, che sempre più piloti (di tutti i livelli) stanno utilizzando per puntare all'holeshot. Il mercato offre varie scelte, ma in questo articolo vi presentiamo quelli della azienda MX Factory Shop di Giuseppe Isgrò, che realizza un prodotto molto valido per qualità, materiali, funzionalità, estetica e possibilità di personalizzazione.
Partire davanti in una gara di motocross, si sa, è un plus. Negli anni team, piloti e aziende hanno lavorato per ottimizzare ogni minimo dettaglio dello start, rendendo la fase di partenza una delle parti più curate nella preparazione a una stagione. I dispositivi, o i trucchi, per scattare davanti oggi sono svariati e si dividono tra meccanici, come il launch control che tiene bassa la forcella oppure elettronici, con mappature della centralina dedicate abbinate a dispositivi luminosi montati sul parafango anteriore che informano sull'esatto numero di giri prima di staccare la frizione. Al lavoro degli ingegneri si sommano i corretti movimenti del pilota e i suoi riflessi. Inoltre, c'è la variabile della gomma posteriore: ormai si usa la gomma a pala anche su terreni medio morbidi, proprio per esaltare la partenza magari a discapito dell'uso in gara. Ma non basta: addirittura al Mondiale si cambia la ruota posteriore dopo il giro di ricognizione, per avere uno pneumatico nuovo e sfruttarne al 100% il grip sulla griglia.