Motociclismo Fuoristrada 5-2020

69 maggio 2020 | | motociclismo fuoristrada o confessiamo. Non ce l’aspettavamo così. Da patiti di dual sport “vere”, intendendo per tali la moto con cui si può veramente fare tutto, avevamo gran- di aspettative fuoristradistiche da questa nuovaKTM.Giànegli anniOttanta/Novan- ta ci eravamo resi contochemezzi come la Yamaha XT350e laSuzuki DR350Serano più versatili e facili in fuoristrada rispetto alle sorelle da 600 cc. Erano moto con cui potevi andare tutti i giorni al lavoro, par- tecipare alla Cavalcata delleValli Orobiche e farci pure le vacanze su strada, con spe- se contenute di manutenzione e benzina. Il compianto Piero della Santa, con una DR350S, ha fatto sia la Dakar, sia la Gilles /DOD\ &ODVVLF /D VWHVVD .70 ƼQR D TXDO - che anno fa aveva in catalogo una LC4 da 400 cc, che aveva una latitudine di utilizzo estesissima perché, rispetto alla 640, vi- brava e strappava di meno, per cui veniva più naturale utilizzarla tutti i giorni per andare al lavoro. Per questo dissentiamo dal pensiero comune secondo il quale il puntodi arrivodi tutti imotociclisti amanti dell’on/off debbano essere esclusivamen- te le maxienduro, o le mono da 600/700 M cc: la 350/400 cc è una categoria che ha il suo grandissimo perché. Non è però un mistero che KTM abbia realizzato questa 390 Adventure pensando ai Paesi in via di sviluppo, inAsia e Sudamerica, dove c’è un immenso bacino di utenza che sta pas- sando dagli scooteracci amoto sui 300 cc. Da noi, invece, si ritiene che queste moto dovrebbero interessare soltanto ai princi- pianti, quelli con la patenteA2, le donne, le persone di bassa statura e i pendolari cit- tadini. Sul sito KTM, alla voce “390Adven- ture”, si legge che è dedicata a coloro che “vogliono aggiungere un po’ di avventura in più nella loro vita quotidiana” . Come se fos- se una moto da usare tutti i giorni in città (e lo è) ma che, ogni tanto, ti permetta la scappatella sullo sterratino fuori porta. Invece ci vediamo una moto da avventura vera, da viaggio a lungo raggio in terreni impervi. Rispetto alle 1000/1200 è deci- samente più limitata in autostrada (vibra e il motore gira a regimi più alti), ma la fa e poi si prende un grande vantaggio, con gli interessi, quando il noioso trasferimento è ƼQLWR H LO SHUFRUVR GLYHQWD VWUHWWR WRUWXR - so, accidentato, cioè divertente, perché è per strade come quelle che abbiamo preso la moto da fuoristrada. Che sia un incrocio tra piste abbandonate mongoli- che, una duna del Marocco, uno sterrato appenninico sotto la pioggia, una strada franata sull’Himalaya, una sterrata milita- re piemontese o un tagliafuoco siciliano, saranno tante le situazioni in cui la 1200 vi farà fare una fatica boia nello stesso mo- mento in cui una 400 vi farebbe divertire. Questa KTM, per di più, pur costando un terzo rispetto a una 1290 Adventure, ha una signora dotazione elettronica e non è quindi la versione “per bambini” di una moto da sogno, ma una Adventure che punta su valori diversi. TANTA, MA TANTAROBA Ma perché all’inizio abbiamo scritto che non ce l’aspettavamo così? Perché due anni e mezzo fa, se non andiamo errati, vennero pizzicati in giro i primi proto- tipi della 390 e sembrava una moto da enduro racing con serbatoio piccolo e carena della KTM 450 Rally. Roba che il sottoscritto aveva già voglia di ven- dere la sua Suzuki DR-Z400, avendo- QH WURYDWR ƼQDOPHQWH OD GHJQD HUHGH Invece ciò che è arrivato alla produzio- ne di serie è molto più stradale, ma si discosta nettamente da quello che c’è PICCOLA 790 ANCHE SE CI ASPETTAVAMO QUALCOSA DI PIÙ FUORISTRADISTICO, QUESTA MOTO È MOLTO INTERESSANTE . ESTETICAMENTE RICORDA IN MEGLIO LA 790, HA UNA DOTAZIONE TALVOLTA SUPERIORE ED È MOLTO DIVERTENTE QUANDO I PERCORSI SI FANNO ANGUSTI. » TEST KTM 390 ADVENTURE «

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