Motociclismo Fuoristrada 10-2020

Yamaha presenta un’edizione limitata della sua Ténéré 700, dotata della livrea “francese” delle Dakar dei tempi d’oro H GL TXDOFKH PRGLƼFD all’equipaggiamento. Ma, di base, resta sempre la solita, eccellente T7 » PROVA - YAMAHA TÉNÉRÉ 700 RALLY EDI T ION « i questa benedetta Ténéré 700, che però tutti chiamanoT7, se ne chiacchiera da anni, ma solo adesso se ne vedo- no in giro. Prima c’era il prototipo (Eicma 2016), poi il modello di preserie (Eicma 2017), quindi quello di serie (Eicma 2018): e due anni sono passati così. Siamo riu- sciti a provarla nel luglio del 2019 e solo a settembre 2019 le vendite sono iniziate in maniera regolare. Ma ormai era inverno, poi è arrivato il coronavirus… Insomma, solo da questa estate abbiamo iniziato a vedere in giro diverseTénéré 700. Le ven- dite vanno bene: nonostante tutti questi problemi, tra gennaio e agosto 2020 se ne sono vendute 1.400. Alla Hardalpitour ce n’erano tantissime, mentre un anno fa si notavano solo quelle portate per i gior- nalisti… e due anni fa quella di Botturi. Non sappiamo quale potrebbe essere l’andamento futuro: la moto piace perché è fortemente impostata per il fuoristrada, ma si sa che la maggior parte dei suoi ac- quirenti la usa solo su asfalto, dove la sella si rivela troppo alta e dura. Sul suo fasci- no, però, non si discute. QUEL SERBATOIO A PALLA... Il mito della Ténéré iniziò nel 1982, quan- do la Dakar stava esplodendo come feno- meno di massa ed erano sempre più le persone che affrontavano traversate del Sahara. Bianca con la striscia rossa, con il solo avviamento a pedale e il grande serbatoio da trenta litri, che costringeva a guidare seduti molto indietro e con le gambe larghe, la prima versione è stata la più estrema e viene considerata ancora oggi un’icona storica delle moto da raid avventuroso. Lo stesso nome fa sognare, dato che si riferisce al deserto nel Niger nel cuore del Sahara dove la leggenda dice che l’unico albero presente sia stato abbattuto da un camionista ubriaco. Le tre versioni successive sono state sempre più orientate verso l’uso stradale, quindi erano più comode, più pesanti e meno affascinanti, ma sempre validissime. All’e- poca giudicavamo dei “tradimenti” le in- novazioni che comparivano sui modelli nuovi, a iniziare dall’avviamento elettri- co. Prendete la 660 del 1988: aveva cose D

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