Motociclismo Fuoristrada 12-2020

111 dicembre 2020 | | motociclismo fuoristrada » EPOCA - ALEX PUZAR « Già 30 anni, Sandro! Trenta anni fa Puzar conquistò il primo titolo iridato, quello del Mondiale 250 con la Suzuki di Rinaldi. Una emozione, fortissima e pura, che oggi ancora emerge dopo tutto questo tempo el settembre del 1990 Alessandro Puzar con- quistò il suo primo tito- lo mondiale nella clas- se 250, nel GP degli USA con ben due gare di anticipo. Fu una stagione indimenticabile, che consacrò Alex come uno dei piloti più talentuo- si della storia. Arrivava da una stagione in 125 in cui terminò secondo alle spal- le di Trampas Parker e il passaggio alla Suzuki 250 sembrava per certi versi un po’ coraggioso. I test invernali non ave- vano dato i segnali sperati e in pochi, in quel momento, avrebbero scommesso VX XQ VXR VXFFHVVR D ƼQH VWDJLRQH ,Q - vece andò tutto liscio, con Puzar che si portò a casa 13 delle 23 manche dispu- WDWH VFRQƼVVH 3DUNHU HEEH UDJLRQH GHJOL specialisti della sabbia nei GP del Nord Europa e persino degli americani al Na- zioni. Fu un anno indimenticabile per lui e per il TeamRinaldi che lo aveva allevato ƼQ GD UDJD]]LQR 'D DOORUD VRQR SDVVDWL già 30 anni, Alex ha da poco spento 52 N candeline, ma è ancora in pista e con la VWHVVD YRJOLD GL VHPSUH 'L TXHOOD VWDJLR - ne ricorda anche l’accoppiata mondiale con Loris Capirossi, che trionfò nel 1990 nell’allora Motomondiale 125. “Quanto ha detto che ha preso Loris per la vittoria del mondiale? Dodici milioni? Io non vi dico quanto ho guadagnato per il ti- tolo in 250, ma molto, molto, molto, molto di più di lui! Però chiedetegli anche quanto si è portato a casa con la MotoGP. Vi dico molto, molto, molto, molto più di me. Co- munque quell’anno uscii con la massima soddisfazione: con i soldi vinti nella 250mi sono regalato una Ferrari Testarossa; ma il resto l’ho messo saggiamente da parte”. Un giorno Michele Rinaldi prese una vanga e la mise sul cofano di questa auto di sogno. Lo ha fatto per ricor- dare adAlessandro che occorre stare sempre coi piedi per terra e da dove arrivava… “Michele mi faceva da padre e da fratello maggiore. I suoi consigli sono stati molto importanti. E lo è stato anche per le cose che faccio ora. A quel tempo l’ho ascolta- YR PD ƼQR D XQ FHUWR SXQWR 0L DOOHQDYR da lui, abitavo da lui, mio padre mi portava il camper sulle piste. Insomma, era tut- to perfetto e mi sentivo molto coccolato. Quello che mi ha trasmesso Rinaldi l’ho metabolizzato. Mi è servito anche quando ho smesso col motocross. Michele mi ha fatto capire delle cose che oggi mi sono molto utili. Nel lavoro e nella vita. Mi ha insegnato parecchio e siamo rimasti dav- vero amici”. Come sei arrivato alla 250? In quel periodo era la classe più combattuta e importante. “Era il mio primo anno mondiale in questa cilindrata. Arrivavo dalla 125, dove mi ero FODVVLƼFDWR DO VHFRQGR SRVWR H QRQ DYHYR niente da perdere. Andavo alle gare come se fossero degli allenamenti, non avevo tensione. Mi è andato tutto bene, ero de- cisamente forte anche se era il primo anno FKH FRUUHYR LQ &RQ OD 6X]XNL XIƼFLDOH costituivamo un insieme fantastico. Viag- giavo forte, e sempre senza far fatica. La

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