Settaggio sospensioni: cosa cambia tra motocross e supercross?

Che differenza c'è tra il setup di una moto da motocross e una da supercross? Ce lo spiegano Martijn Hendriks e Adam Walters, tecnici WP Supension per il team Red Bull KTM Factory Racing

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Terreni duri, salti doppi e whoops significano solo una cosa: AMA Supercross! Ovvero il perfetto banco di prova per stressare le sospensioni delle moto. Ma quanto è diverso dal motocross questo ambiente? Considerando che poche persone al mondo sono in grado di guidare in piste di questo tipo, la configurazione e il setup della moto sono un mistero per molti. I tecnici WP Supension per il team Red Bull KTM Factory Racing Martijn Hendriks e Adam Walters la vedono così possono chiarirci le idee.

Le regolazioni del supercross sono così tanto diverse da quelle per il motocross?

  • M: "Direi che l'enduro ha più cose in comune con il motocross di quante ne abbia il supercross in termini di assetto. Con questo vi ho detto tutto!".
  • A: "Sono assolutamente d'accordo. Se si cerca di fare supercross con un'impostazione da motocross, non si è nel posto giusto, è proprio un altro mondo".

Mi sembra di capire che il comfort nel supercross non sia una priorità...

  • A: "Noi ai piloti diciamo sempre che possono guidare una "Ferrari o una Cadillac", cioè una moto molto rigida o una più morbida ma meno reattiva; spetta al pilota decidere. Dove guadagni con una solitamente perdi con l'altra".
  • M: "Mi sento di dire che c'è ancora un certo comfort con l'impostazione del supercross. Quando abbiamo iniziato con Tom Vialle, Campione del Mondo MX2 e debuttante nel Supercross 250SX per il 2023, è rimasto sorpreso da quanto trasferimento e movimento ci fosse e dalla sensazione che trasmettono gli pneumatici".
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Per quanto riguarda lo sviluppo di un nuovo sistema di sospensioni o di una nuova centralina, è meglio sottoporlo a test nel motocross o nel supercross?

  • A: "L'aspetto positivo del supercross è che puoi imparare qualcosa che sai che diventerà una buona opzione per il motocross. Ovviamente non tutto è traducibile perché l'impostazione è molto più rigida, ma uno stile di impostazione del supercross, addolcito, potrebbe essere una buona direzione per il motocross".
  • M: "Credo che le sospensioni siano più soggette a sollecitazioni nel motocross che nel supercross. Nel supercross il pilota è più preciso, l'ammortizzazione controlla gran parte del movimento. Nel motocross, se c'è uno che va a full gas in mezzo alle buche tutto viene messo alla prova".
  • A: "Inoltre, il motocross ha gare più lunghe".
  • M: "L'hardware principale, ovvero la forcella e l'ammortizzatore, è lo stesso, ma le parti interne, con le molle e le regolazioni, le lamelle sono differenti. Tecnicamente la forcella con cui Jeffrey Herlings ha vinto il Mondiale MXGP nel 2021 è la stessa che Cooper Webb ha usato per vincere il Supercross nello stesso anno. Lo stesso vale per l'ammortizzatore posteriore".

I piloti di motocross investono molto tempo a trovare il giusto setup per la stagione. È lo stesso per il supercross?

  • A: "Quello del supercross è un processo più breve, semplicemente perché i tempi sono più tirati. Appena finisce il supercross poi inizia il National ed è ancora più difficile, perché i piloti hanno guidato una moto molto rigida per mesi e bisogna fare attenzione a non diventare troppo morbidi per il motocross e superare il limite".
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Quindi il supercross è più vicino alle corse su strada?

  • M: "Ci sono delle somiglianze, per esempio sulla costanza dei giri. Una pista di prova per il supercross avrà probabilmente una linea larga 30 cm che verrà percorsa giro dopo giro. Se si vuole eseguire l'acquisizione dei dati e la telemetria in generale, il supercross offre più ripetizioni e coerenza rispetto al motocross. Una pista di sabbia da motocross si sposta enormemente in cinque giri e la moto reagisce in modo diverso quando si cambia linea".

Quando KTM cambia il concetto tecnico della moto, come ha fatto con le SX-F per il 2023, significa una nuova sfida per voi tecnici delle sospensioni?

  • A: "Dobbiamo sempre essere alla ricerca di novità, sia che si tratti di una moto nuova sia di una già sviluppata. Se non ci spingiamo sempre a fare quel passo in più, restiamo indietro. Lavorare su una moto nuova è sempre difficile, perché non si conoscono tutte le caratteristiche e le potenzialità, mentre un pacchetto rodato è tutto molto più familiare: sai quali modifiche apportare e cosa significheranno per il pilota. In ogni caso, i tecnici delle sospensioni non sono sempre in grado di azzeccare la soluzione giusta, dato che spesso si va per tentativi e quindi anche errori".

Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, cosa è più divertente? Il supercross o il motocross?

  • A: "Per me entrambi, voglio fare bene in tutti e due!".
  • M: "Dopo un po' di tempo di lavoro sul supercross non vedi l'ora di passare al motocross e viceversa! Entrambi hanno le loro sfide e soddisfazioni".
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Qual è il prossimo confine per lo sviluppo delle sospensioni nel supercross?

  • M: "Siamo in qualche modo vincolati alle regole del campionato. Le sospensioni elettroniche sono fuori discussione; altrimenti sarebbe la prossima grande frontiera".
  • A: "A volte penso che non si possa fare molto di più con quello che abbiamo, ma poi guardo gli appunti di cinque anni fa e vedo che abbiamo fatto un bel salto in avanti! È una strana evoluzione. Arrivi a un livello in cui pensi di essere abbastanza bravo, ma poi ti vengono un paio di idee in più e vai oltre. Con il tempo è incredibile dove si è arrivati".

Un esempio?

  • M: "Sia per il supercross sia per il motocross si tratta di rigidità pura dell'ammortizzatore. Se si guarda a una gara di supercross, ad esempio degli anni '90, credo che la MXGP monti sospensioni più rigide di quelle di quei ragazzi! Questo vi dà un'idea di dove siamo arrivati".
  • A: "Le velocità non fanno che aumentare. Le moto sono più veloci, i piloti sono più in forma e spingono di più. Loro crescono e noi li seguiamo con l'impostazione. Continuiamo a trovare soluzioni per stare al passo con i tempi".
  • M: "Le nostre combinazioni sono infinite e questa è la sfida più grande. Un motorista potrebbe trovare più CV o più coppia e questa è una buona direzione per la moto o il progetto, ma per noi, se mettiamo più o meno smorzamento o cambiamo la curva in qualche modo, non è detto che sia migliore o peggiore. Si continua a cercare quel piccolo vantaggio, all'infinito".

Credit: blog.ktm.com/

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