L'elettrica Stark VARG al Supercross USA con Roczen? I perché di uno scenario

Le gare di Supercross hanno durata breve, terreni battuti, assenza di salite, grandi salti; sembrano fatte per le moto elettriche come la Stark VARG. La voglia di confronto della Casa spagnola potrebbe trovare terreno fertile nel braccio di ferro tra le federazioni FIM e AMA e nella situazione di Ken Roczen, ancora senza un contratto

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La Stark VARG al via del Supercross USA 2023, con in sella Ken Roczen. Sembra una follia e probabilmente lo è. Ma una possibilità c’è e proviamo a ipotizzarla facendo un’analisi ad ampio raggio. Partiamo da questa estate, quando siamo volati in Spagna per mettere alla prova la Stak VARG, la prima europea elettrica specifica per il motocross (qui il test). Oltre a una moto con un alto livello di performance, abbiamo trovato persone molto motivate a trasmettere il potenziale di una tecnologia ancora tutta da scoprire, gente con le idee chiare e senza paura di confrontarsi con le rivali a benzina. Nella stessa occasione, le stesse persone, ci avevano anticipato la volontà di partecipare all’ultimo round dell’Italiano Prestige a Malpensa dello scorso settembre, con Seb Tortelli come pilota. L’iniziativa non è poi stata concretizzata, senza dare tante spiegazioni. Sappiamo che in azienda stanno lavorando alacremente per rispettare le tempistiche di consegna (si parla della prossima estate) e in Stark Future hanno avuto altro a cui pensare. A questo aggiungiamo una nostra ipotesi che tiene conto di un diverso fattore, legato alla competitività della moto in abbinamento alla durata della batteria. Cioè: se ti schieri al via di una gara per promuovere il tuo prodotto (a maggior ragione se elettrico) è perché punti a vincere; io la moto l’ho provata personalmente e posso dire che abbia il potenziale per poter puntare al podio del Prestige. Ma per farlo, devi programmare la centralina al massimo delle sue possibilità, scendendo a patti con l’autonomia. Fare sei giri in testa ma poi non vedere la bandiera a scacchi è forse peggio che stare a casa. E questo non è un problema specifico della Stark VARG, ma dell’elettrico in generale. Il fatto è che la durata di una batteria è parametrabile solo nella teoria, perché può variare a seconda di quanta potenza viene erogata, dallo stile di guida del pilota e anche dalle condizioni: allineati i parametri, girando in una pista fangosa e piena di salite avrai un’autonomia minore rispetto a girare su fondo duro in una pista piatta.

Si arriva così all’ipotesi del Supercross. Una disciplina che si corre (per l’80%) su stati coperti, dove il rischio di fango è minimo, con un seguito pazzesco e tutti i primi attori coinvolti. Lo stress a cui è sottoposta una moto che fa supercross riguarda più la ciclistica rispetto al motore, sfruttato per uscire dalle curve e chiudere la serie di salti successiva. E l’elettrico ha proprio come qualità l’accelerazione e l’erogazione di coppia da zero giri/min. In più, si passa molto tempo in aria (e quindi col gas chiuso) ottimizzando il consumo di carica residua di una batteria che deve durare poco più di 20’. Il Supercross è la disciplina perfetta per le caratteristiche meccaniche di una moto elettrica…

Resta il problema regolamentare. E qui gioca un ruolo fondamentale la diatriba tra la FIM e l’AMA. Da un lato la federazione internazionale, che ha fondato e promosso un inedito Mondiale di Supercross, dall’altro l’associazione americana, che si tiene ben stretto il suo torneo indoor, per il momento ancora il riferimento. L’AMA non ha più molto a che fare con le regole della FIM e potrebbe facilmente aprire le porte ala Stark VARG, senza dare troppe spiegazioni. Dal suo punto di vista sarebbe una gran bella mossa di marketing, perché aggiungerebbe curiosità a un Campionato già pazzesco di per sé.

A questo punto mancherebbe solo un pilota all’altezza della situazione; perché come detto, se non sei competitivo è meglio lasciar perdere. E tra i top rider Ken Roczen, ancora alla ricerca di una sella per il 2023 (qui i dettagli). Roczen ha provato la Stark VARG subito dopo il Supercross di Parigi e sembra esserne rimasto sorpreso. Quale possa essere il reale potenziale della moto nella mischia del vero Supercross non è facile capirlo, ma gli interessi in ballo sarebbero importanti; un progetto europeo, qualcosa di veramente nuovo, un ingaggio sostanzioso. Roczen non ha più nulla da perdere, potrebbe davvero essere l'uomo giusto al momento giusto. Negli ultimi giorni sembra concretizzarsi la possibilità di correre con la Suzuki HEP e probabilmente finirà così. Ma allora perché non dirlo subito? Cosa stanno aspettando? Roczen l’ha già tirata fin troppo lunga. Vuoi vedere che c’è sotto qualcosa di elettrizzante?

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