Il lancio della Stark VARG elettrica con passaporto spagnolo ha suscitato un interesse inatteso. La moto è oggettivamente molto accattivante e introduce concetti tecnici originali. Ma un conto è la curiosità, un altro è impegnarsi per l’acquisto; i 1.000 esemplari programmati per il 2022 sono andati sold out in poche ore, nonostante nessuno abbia mai avuto la possibilità di testare la moto o di vederla dal vivo. Un segnale importante che, in qualche modo, tradisce una necessità del mercato.
Abbiamo incontrato il boss della Stark Future Anton Wass per capire meglio filosofia e tecnica legata a questo coraggioso progetto.
“Quando abbiamo schiacciato il bottone il 14 dicembre per svelare la nostra moto non sapevamo cosa sarebbe accaduto. Abbiamo tirato un sospiro. Poi in sole 24 ore abbiamo ricevuto 800 ordini di acquisto! È stata la moto più venduta nel minor tempo della storia. Per noi è stata una giornata incredibile”.
Da quale parte del mondo sono arrivate le maggiori richieste?
“Dagli USA. Ma abbiamo avuto tante richieste anche dall’Europa che, al momento, è il nostro secondo mercato”.
L’Italia come ha reagito?
“Bene, non ho i numeri esatti da farti vedere, ma è uno dei principali mercati europei. Abbiamo ricevuto soprattutto tante richieste da parte di concessionari e venditori. L’Italia è il quarto mercato al mondo per le moto da fuoristrada e sarà strategico per noi. Stiamo pianificando una serie di attività sul territorio che sveleremo al momento giusto”.
Come pensate di organizzare la vendita e la gestione delle moto in Italia?
“Stiamo ultimando un dealer network che possa permettere a tutti i venditori di avere tutte le informazioni in ogni parte del Mondo. Siamo alla ricerca di figure di in ogni nazione e, in questa fase, ci stiamo organizzando per coprire 61 stati, tra cui l’Italia. Al momento la moto viene ordinata attraverso il nostro sito che ti trasferisce direttamente al dealer della tua nazione”.
Ci sarà bisogno di avere il supporto di concessionarie con specifica formazione tecnica per la manutenzione della Stark VARG dopo l’acquisto?
“No, la nostra moto è quanto di più semplice tecnicamente. La parte del motore non richiede alcun intervento. Quello che su cui si può lavorare sono sospensioni, freni, telaio. Al pari di quanto si fa già oggi; non è richiesta nessuna formazione specifica”.
Questo è uno dei punti di forza.
“Non è certamente il principale, ma è uno di quelli che fa la differenza rispetto alle moto a combustione interna che richiedono certamente una maggiore attenzione meccanica, con relativi costi aggiuntivi”.
Trovo incredibile che abbiate avuto così tante richieste di acquisto senza che nessuno l'abbia mai provata o anche solo vista dal vivo.
“Credo che chi ha preordinato la nostra moto fondamentalmente a scatola chiusa sia gente dalla mentalità molto aperta, già pronta a sfruttare i benefici della nostra tecnologia, che porterà un profondo cambiamento in questo sport. Tutti i piloti che hanno avuto la possibilità di mettere alla prova la Starg VARG l’hanno trovata molto più appagante e divertente rispetto alle loro moto 4 tempi. E quando poi sono risaliti sui loro mezzi hanno avuto una sensazione strana”.
Pensate che il successo sul mercato possa in qualche modo aver cambiato i piani di altre Case che hanno in programma di lanciare una moto elettrica?
“L’impressione che abbiamo delle altre Case è che non siano così concentrate sullo sviluppo di questa tecnologia. E che stiano aspettando il momento in cui il mercato chiederà concretamente un prodotto elettrico. Fino ad allora non credo che vedremo troppe alternative”.
E questo per voi è un vantaggio?
“A noi piace la competizione e ci auguriamo di poterci confrontare con altri per avere un confronto diretto”.
Si parla anche di schierare la moto nelle gare del Mondiale e del Supercross. A che punto siete?
“Ci arriveremo. Come primo passo stiamo verificando la possibilità di partecipare al Campionato Italiano; ci stiamo confrontando con la Federmoto per far correre la moto già il prossimo anno. Ma siamo vicini anche alla possibilità di schierarla al Campionato Inglese, con Tortelli come pilota”.
Non avete timore del confronto con il motore a combustione?
“No, anzi, ci stimola molto”.