Il direttore commerciale Roberto Aloi stabilisce le moto del primo turno: "Gualdani, tu prendi la 250 4 tempi". Ottimo dai. Una moto perfetta per prendere confidenza con la pista e con una ciclistica che ormai conosco bene, ma che ogni volta richiede un attimo per stabilire il giusto feeling. Le TM sono volutamente moto molto originali e, per questo, non si può pensare di salirci sopra e sentirsi a casa, nonostante una triangolatura comoda e perfettamente spaziata. Il punto è nel bilanciamento e nella distribuzione dei pesi. Il serbatoio così arretrato e il doppio scarico innescano un comportamento dell'anteriore unico nel suo genere. Bisogna capirne il limite e come agire di conseguenza (posizione, traiettorie), perché se sbagli qualcosa te lo fa capire con qualche chiusura inaspettata. A questo si aggiunge la rigidità di una ciclistica rigorosa che trasmette al pilota la sensazione di grande solidità, a volte a scapito del comfort generale. Siamo ben lontani dal parlare di moto reattive o scorbutiche. Hanno il baricentro (e la sella) molto alto e per inserirle correttamente in curva devi prenderci la giusta confidenza. Le TM stanno ferme, puntano in avanti, sembrano non gradire di essere guidate in derapata, bensì con linearità. Anche in volo non riesco a piegarle con naturalezza; ci vuole tempo, ve l'ho detto. Perché a vedere come guidava Matteo Cavallo... direi che con le TM si può whippare eccome! Questa caratteristica della ciclistica ha come vantaggio quello di trasferire a terra tutta la potenza, esaltando il concetto di trazione (probabilmente una delle loro migliori doti) a vantaggio della velocità in uscita di curva. Trazione che si deve anche al lavoro del monoammortizzatore, sostenuto e "tosto" al punto giusto, ben abbinato alla forcella se si parla di equilibrio. Avendo parlato del fatto che gran parte del peso è dietro, si recupera il corretto bilanciamento con un anteriore globalmente basso, a cominciare dal manubrio.
Veniamo al motore della 250 4T. L'ultima volta lo avevamo provato alla comparativa MX2 2023 e non ci aveva fatto impazzire rispetto alla concorrenza; non tanto per potenza pura (comunque non pazzesca), quando per la limitata velocità a crescere di giri. I tecnici TM sono intervenuti e hanno alleggerito l'albero motore, cambiato rotore e pistone e oggi si può godere di un up-grade molto valido. La moto prende velocità più facilmente e questo rende tutto più semplice, anche la gestione dell'anteriore, altrimenti un po' pesante. Con un motore più brioso la 250 è diventata anche più agile, migliorando anche in ingresso curva e mantenendo un'ottima percorrenza. Si è fatto un bello step, la 250 4T esce come "vincitrice" nella mia personalissima classifica della gamma cross 2024. Ma lo scoprirò solo alla fine.
Si parte con il secondo turno ed è ancora Aloi a programmare le scelte delle moto: "Gualdani 450". Ecco, ci siamo. Prima o poi doveva succedere. Entro un po' timoroso, lo ammetto e impiego un paio di giri prima di iniziare a rilassarmi un attimo e darle fiducia. La moto va forte e questo lo sapevo, è logicamente più pesante della 250, ma non è reattiva o instabile e questo rende l'approccio più semplice e accomodante. Mi rendo conto che la paura iniziale era solo un preconcetto, la TM 450 è una signora moto, non un cavallo imbizzarrito. Ci prendo anche gusto, chiudo tutti i salti, capisco che basta trovare il giusto compromesso. Girando con una marcia in più, senza smanacciare troppo in uscita di curva e con le giuste linee, la moto si lascia comandare facilmente; ha birra, ma non è esplosiva, non ha un freno motore invasivo, e tutto questo aiuta moltissimo. Mi sento anche di tirare una marcia in un tratto particolarmente veloce e ci prendo gusto. Condivide con la sorellina la stabilità della ciclistica e pur usandola molto diversamente da come vorrebbe la teoria (cioè con decisione e alti regimi), riesco anche a divertirmi un bel po'.
L'ultima 4 tempi della giornata è la 300. Vuoi che ormai sono dentro da un po', ho preso confidenza con la ciclistica e la distribuzione dei pesi, la pista è più segnata e asciutta, fatto sta che con la 300 mi sento di iniziare a spingere. Ne avverto il peso superiore, l'aumento delle masse inerziali, un po' di freno motore in più e anche meno agilità, ma anche un'erogazione più piena e questo mi permette di sfruttare meglio il motore. Dai bassi fino in alto spinge sempre bene, così posso limitare le cambiate e concentrarmi sulla guida. Nel complesso è una gran bella moto.
Adesso mi dedico alle due tempi, ma prima di smettere decido di fare un altro turno con la 250F. Del resto era la prima con cui sono entrato, la pista era fresata e umida, la moto da capire, mentre alla fine della serata ho modo di confrontarla in una situazione idillica. E infatti mi fa impazzire. L'ultimo è il turno che ho fatto meglio, quello in cui mi sono divertito di più e dove ho apprezzato una 250 che esalta il mix tra ciclistica e motore Made in Pesaro.
Dopo un po' di turni con le 4T, passo volentieri alle 2 tempi. Capisco subito che a livello ciclistico ci sono poche analogie, nonostante la struttura portante (telaio perimetrale in alluminio) si fondi sugli stessi concetti base. Ma qui il serbatoio è davanti e il terminale di scarico è uno e molto piccolo. I motori poi, hanno meno inerzia e il risultato è che cambia tutto. Si guadagna tanta elasticità, comfort, morbidezza. Il telaio TM con dentro un motore 2 tempi è proprio bello. In questo caso il posteriore è più basso e il manubrio più rialzato. Anche le sospensioni sono tarate più morbide e sembrano anche più scorrevoli. Così con la 125 mi diverto come un matto, ritrovando le sensazioni provate in passato. Motore non brillantissimo sotto, ma con un buon allungo e un sound spettacolare. Leggera, agilissima. Che gusto! Ma ho gradito forse anche di più la 250 2 tempi. Sarà che in questo periodo sto riscoprendo questa cilindrata, ma in un modo o nell'altro non mi delude mai. Il motore è particolare, anche lui non prontissimo sotto, poi spinge forte senza essere esplosivo, per poi calare in alto. Non ha un gran range di utilizzo, ma se lo sfrutti in quel ventaglio ti regala grandi soddisfazioni. Anche in questo caso il mix tra prestazioni di telaio e potenza del motore trova il suo picco in questa cilindrata.
Ormai sono le 23. La pista chiude. Io avrei girato ancora un po' e questo dice tutto.