Marco Gualdani
26 February 2021

Una legge per regolamentare il fuoristrada

Depositata una proposta di legge che mira a uniformare le regole di circolazione su tutto il territorio nazionale; per gli enduristi si tratta di un’opportunità per praticare senza più sentirsi fuorilegge

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Anni fa ci siamo fatti promotori della campagna “FUORIstrada non fuorilegge” che mirava a chiedere una regolamentazione della pratica dell’enduro e dell’escursionismo su ruote al di fuori dell’asfalto. Oggi apprendiamo con piacere la notizia che una legge di questo tipo è stata appena depositata a firma della deputata On. Mirella Cristina, che ha portato a compimento un lungo lavoro di confronto con gli amministratori locali, gli operatori del settore, gli appassionati e soprattutto Tony Mori, capace di trasferire questa fondamentale esigenza alle istituzioni.

Si tratta di un grande passo in avanti per i praticanti di fuoristrada. Purtroppo c’è molta confusione sul concetto di escursionismo su ruote e, soprattutto, non esiste nessuna regolamentazione nazionale a cui far riferimento. Per questo le Regioni operano in totale indipendenza rendendo così la pratica del fuoristrada un argomento estremamente delicato, perché non esiste una indicazione generale che permetta di identificare chi ne ha diritto e chi no, tantomeno le aree in cui questa attività può essere praticata. Ci troviamo in una situazione in cui su 20 regioni esistono 20 interpretazioni diverse, che si moltiplicano all’atto di applicazione di regolamenti locali correlati.

Con questo progetto di legge si chiede allo Stato di continuare a permettere alle Regioni di legiferare autonomamente, ma di farlo con omogeneità in modo che tutti possano rispettare regole chiare e, allo stesso tempo, permettere di creare delle reti escursionistiche mirate alla civile convivenza dei loro fruitori. Permettere, cioè, di interrompere le problematiche tra motociclisti e camminatori, riconoscendo le necessità di tutti mettendo in atto regole per creare quella libertà di movimento che chi svolge la nostra attività deve avere.

Tony Mori è molto soddisfatto di questo primo importante traguardo: “Si tratta di un primo ed essenziale passo sulla via dello sviluppo economico sostenibile delle eccellenze del nostro Paese: per citarne alcuni, turismo rurale e alpino, parchi letterari, agevolazioni alla mobilità, tutela e valorizzazione del patrimonio artistico, dei piccoli borghi e delle città d'arte; ma anche solidarietà e sociale, con il più ampio coinvolgimento dei cittadini nelle attività d'interesse generale e di protezione civile, secondo il principio di sussidiarietà. Con questo entusiasmo e questo impegno, non ho dubbi che di strada ne faremo tanta, e che il meglio debba ancora venire”.

Adesso la proposta affronterà l’iter legis ordinario, fino alla sua auspicata promulgazione. Ci vorrà tempo, ma stiamo finalmente andando nella direzione giusta.

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