Sparisce l’obbligo del casco per lo scooter in Italia, ma solamente in un caso specifico. Una svolta che in molti non si aspettavano e che può cambiare tutto
Una deroga al classico codice della strada che però non riguarda ogni modello e contesto. Stiamo parlando di uno scooter particolare, che per motivi di sicurezza può prevedere una guida anche senza il classico casco protettivo. Vediamo insieme il motivo.

Tutto è cambiato a partire dal 30 marzo del 2000, quando con la Legge 7/12/99 n.472 art.33, in S.O.G.U 16/12/1999 n.220/L, il casco per ciclomotori, anche per i maggiori di 18 anni, è diventato obbligatorio. Prima ci ricordiamo quelle famose scene dei film in cui si vedeva girare tranquillamente sulla classica Vespa senza protezioni (avete presente Vacanze Romane ad esempio?). Poi, per chiari motivi di sicurezza, si è deciso di estendere anche al nostro Paese quello che era già stato introdotto come codice della strada in altre parti del mondo.
Di certo la mortalità sulle due ruote è diminuita di gran lunga e per questo non si è mai più tornati indietro a riguardo. Ma allora perché ora si parla di scooter senza casco in Italia? Il riferimento è alla start-up che tanto sta andando a Milano in questi ultimi giorni che riguarda modelli particolari di ciclomotori, dal colore sgargiante (arancione) e dal formato unico. Modelli elettrici a tre ruote, con una seduta completa, cintura di sicurezza e anche una cella protettiva sopra la testa.
Arriva una deroga sul casco: non sarà obbligatorio per questo particolare modello
Sono compatti e leggeri e si possono appunto guidare senza indossare il casco. Se qualcuno ricorda il C1 della BMW, siamo più o meno sulla stessa falsariga. Scuter si usa come tutte le altre app di sharing, geolocalizzando il mezzo, inquadrando il QR Code con il nostro telefono e sbloccando il mezzo.

Per quanto riguarda i costi si parla di 0,34 euro al minuto, che possono scendere a soli 10 centesimi al minuto se lo scooter è in pausa, perché magari lo si usa per raggiungere un luogo e poi lo si riprende successivamente. Per accedere al servizio è cruciale ricaricare il proprio “portafoglio digitale”. Si accede ad alcuni bonus, come 60 euro con 30 di ricarica o addirittura 400 per 100 euro di ricarica. Con soli 10 euro se ne hanno altrettanti di bonus.





