Marc Marquez rischia di vedersi rovinare la festa per uno scandalo dalle dimensioni enormi.
Non vi è mai stato dubbio in questa stagione di come il migliore del mondo fosse Marc Marquez. Lo spagnolo ha dimostrato di essere nettamente al di sopra rispetto alla concorrenza, tanto è vero che ha conquistato il Mondiale con largo anticipo in Giappone.
Un fenomeno epocale che ha saputo mettere a tacere anche le critiche dei suoi detrattori, i quali hanno potuto solo continuare a criticarlo per eventi ormai di dieci anni. La Ducati con lui ha trovato un campionissimo che ha saputo alzare il livello come pochi altri.
Marquez ora ha tutto ciò che serve per poter diventare il pilota più vincente della storia della categoria regina, come ora si conteranno i Mondiali, e dopo aver agganciato Valentino Rossi punterà al record di 8 trionfi di Giacomo Agostini. Intanto però ci sono delle brutte notizie attorno al mondo della MotoGP, le quali di sicuro non fanno onore a un movimento popolare come quello delle corse.
Non sempre i grandi eventi sportivi comportano anche una bella situazione da un punto di vista politico e gestionale. Questo infatti è ciò che si evince anche di recente con il caso legato allo scandalo, da poco divenuto noto, dello sfruttamento dello sfratto dei contadini della zona di Mandalika per permettere alla MotoGP di correre in questo tracciato.
Una notizia di certo poco edificante per la categoria, con Due Ruote che riporta il caso delle famiglie indigene Sasak, le quali vivevano un tempo nella zona dove attualmente si trova il circuito. Si parlava al tempo, dopo le ristrutturazioni del circuito, di un risarcimento di 10 milioni di rupie, ovvero 500 euro, per ogni famiglia per lo sfratto dalle proprie terre per la creazione della pista, ma alla fine ne furono consegnate solo 3, dunque circa 150 euro.
Un progetto che lo ha voluto fortemente il Presidente Joko Widodo, evidenziando come l’area rappresentasse una “zona economica speciale”. Un bruttissimo caso di mano dura reale da parte dello Stato che ha portato via la terra dalle mani dei contadini per fare un circuito di MotoGP. La domanda dunque viene spontanea: non era possibile costruirlo da altre parti? Sicuramente la prima gara da campione di Marquez avrebbe potuto avvenire altrove.
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