Motociclismo Fuoristrada 04-2019

19 aprile 2019 | | motociclismo fuoristrada » CASCHI - NUOVI SISTEMI DI PROTEZIONE « SALVAGENTE UNA MOTO CHE VOLA E RISCHIA DI FINIRE IN TESTA LA PILOTA: L’IMMAGINE SPETTACOLARE È PERÒ UNA DELLE TANTE COSE CHE POSSONO ACCADERE. BATTERE LA TESTA IN UNA CADUTA È UNA CONDIZIONE POSSIBILE PER QUESTO È INDISPENSABILE AVERE UN CASCO DI QUALITÀ. PER AUMENTARE LA SICUREZZA MOLTE AZIENDE PRESENTANO NUOVI SISTEMI, CHE ANDIAMO AD ANALIZZARE IN QUESTO ARTICOLO. 0,36 2'6 )/(; 0('6 5,$6 VRQR QXRYH VLJOH SHU GHƼQLUH OH scelte fatte dalle aziende di caschi in ottica sicurezza. Esistono tante diverse soluzioni interposte tra la testa del pilota e il guscio esterno per dissipare meglio l’energia. Vediamo quali Attenti alla testa! ortunatamente non sono solo le moto a svilupparsi nel tempo, ma anche i dispositivi di sicurezza vivono di una propria evolu- zione. Nell’ultimo anno, in particolare, abbiamo assistito a un ricambio tec- nologico sostanziale nel settore dei ca- schi, probabilmente il componente più importante per la nostra incolumità, dovendo proteggere la testa del pilota. Un prodotto non facile da ottimizzare, perché deve resistere a forti impatti e allo stesso tempo mantenere un peso limitato e un comfort totale. Tutte le Aziende sono concordi nel trovare inu- tile aumentare oltremodo lo spessore della calotta, proprio perché si andreb- be a intaccare quei punti fermi sopra- citati. Ecco che, in alternativa, stanno nascen- do una serie di dispositivi accomunati da un concetto fondante: permettere alla calotta interna di avere un mini- mo di rotazione o di elasticità nei confronti di quella più esterna, in modo da poter dissipare parte dell’energia. Il primo a cogliere questo aspet- to, nel nostro settore, è stato 6D, che già anni fa propose il siste- ma ODS, una doppia calotta separata da elastomeri; e oggi si presenta con una evoluzione di quel primo concetto. Gli altri non si sono fatti trovare impre- parati e hanno risposto con soluzioni alternative che andiamo ad analizzare in questo articolo, pur senza avere un riscontro effettivo sul reale livello di protezione dei vari sistemi. I nostri let- tori più affezionati ricorderanno che nel numero 03/17 realizzammo una com- parativa di caschi in laboratorio che non aveva precedenti. Crash test, ven- tilazione, scalzamento e allungamento del cinturino. Tra le tante aziende che parteciparono allora, oggi ritroviamo solo Bell con il suo sistema FLEX e 6D. Nel primo caso registrammo ottimi va- lori di protezione, nel secondo si otten- nero risultati nella media, con un pizzi- co di delusione, viste le alte aspettative. Può capitare, infatti, che molti di questi sistemi non siano poi necessariamente così rivoluzionari nei confronti di ca- schi “tradizionali” (come AGV, Arai, Ai- roh, Just1, LS2, Scorpion o Nolan/Xlite solo per citarne alcuni). Però catturano l’interesse dell’utente. Pensate che nel settore bici, un casco senza MIPS (uno dei sistemi che spieghiamo in questo articolo) non viene neppure preso in considerazione; a prescindere dalla sua qualità. ࣆ F

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjQ=