Motociclismo Fuoristrada

3 maggio 2022 | | motociclismo fuoristrada Sono arrivato a FUORIstrada ad aprile 2007, iniziando a lavorare al fascicolo 43; oggi siamo al 211. Davvero un sacco di tempo. Appena ho un attimo mi piace sfogliare i vecchi numeri. Una volta dovevo aprire l’armadio e scegliere a caso uno dei raccoglitori cartacei, oggi sfoglio pagine di numeri archiviati in digitale. Lo faccio per rinfrescarmi la memoria su quanto è successo negli anni passati; quella gara vinta da quel pilota, il test di quella moto innovativa per il periodo. È bellissimo. Ricordo come venne realizzato quell’articolo, cosa accadde quel giorno, la gente che era assieme a me. Rivivo i momenti, come si fa con le foto di quando eri piccolo. È bello vedere come sono cambiati quelli che sono ancora qui con me, imperterriti: Marco Riccardi, Mario Ciaccia, Angelo Barbiero. È bello anche ricordare le emozioni trascorse con chi invece non c’è più; Diego Bosis, Stefano Brugnola e Carlo Perelli su tutti. Sfogliando il numero di aprile del 2017 (cioè di 5 anni fa) mi colpisce il titolo dell’editoriale del direttore Federico Aliverti: “2Tempi duri”. L’attacco era così: “Doveva uscire di scena per sempre, avvolto dalla sua stessa cortina di gas. Per volere di qualche burocrate dal FXRUH GL SLHWUD OD ƼQH GHO 7 VHPEUDYD già scritta”. Poco dopo ci si chiedeva se l’arrivo dell’Euro 4 e poi del 5 sarebbe VWDWR OD GHƼQLWLYD ƼQH GHL PRWRUL D miscela. Già allora. Oggi questi scogli sono stati superati e il 2 tempi è talmente vivo da essere protagonista anche della nostra copertina, dedicata alla comparativa 125 del 2022. Se VFRUUHWH OD FODVVLƼFD GHO PHUFDWR D pagina 12) scoprirete che quattro moto tra le prime cinque del mercato enduro sono a 2T, seconde solo alla Fantic Caballero 125 4T che rientra nel VHJPHQWR SL» SHU WHRULD FKH SHU ƼQDOLW¢ $OOD ƼQH ª LO SXEEOLFR FKH ID LO PHUFDWR e non c’è nessun segnale o motivo per cui il motore a 2 tempi debba essere abbandonato. Anche perché lo scenario che si prospetta nel futuro non è confortante, ma non riguarda il 2T. Le limitazioni alla pratica del fuoristrada sono imminenti, perché sono in scadenza i 180 giorni concessi alle Regioni per “recepire” il decreto che condanna l’offroad. Non si parla più di Euro 5+, non c’è in ballo il motore 2 tempi a favore del 4T; c’è in gioco la disciplina intera. Nella peggiore delle ipotesi (purtroppo non così irreale) l’enduro dovrà chiudersi all’interno di aree riservate, dove si paga l’accesso al gestore e si gira indisturbati, sebbene vincolati al perimetro della zona. Come già avviene all’Offroad Park di Pietramurata (TN) o alla Fornace Enduro Park di Cassano Magnago (VA). Il lato positivo di uno scenario come questo è che il motore 2 tempi avrebbe nuova vita, perché non più soggetto ad alcuna restrizione omologativa. Niente più targhe, assicurazioni, compromessi tecnici. L’essenza della disciplina verrebbe sì snaturata, ma anche reinterpretata, con i pro e i contro insiti in ogni profondo cambiamento. Chissà cosa penserò quando, tra altri 15 anni, sfoglierò le pagine di FUORI di maggio 2022 riguardo a questa cosa. Non so se ci sarò e come saremo. Ma credo che il 2 tempi sarà ancora lì. » L’EDITORIALE « IL 2 TEMPI NON MORIRÀ MAI HA SUPERATO LO SCOGLIO EURO 5 E SI CONFERMA AI VERTICI DELLE CLASSIFICHE DEL MERCATO. E SE NEL FUTURO L’ENDURO SI FARÀ IN AREE CHIUSE, IL 2T SI POTRÀ ESPRIMERE AL MASSIMO DEL SUO POTENZIALE di Marco Gua ldani

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