Un pezzo storico di Italia è stato acquistato da Jack Ma, imprenditore cinese e proprietario del colosso AliBaba
Negli ultimi anni il mercato immobiliare internazionale ha mostrato un dinamismo particolare, soprattutto nelle grandi capitali europee dove storia, potere economico e prestigio si intrecciano in modo unico. Nonostante oscillazioni e crisi globali, le grandi metropoli rimangono una delle mete preferite per investitori privati e grandi patrimoni che cercano residenze iconiche, immobili storici e beni capaci di mantenere il proprio valore nel tempo. Nei quartieri più esclusivi, ogni operazione immobiliare racconta qualcosa del momento economico e della direzione in cui si muove la ricchezza globale.

Proprio in uno dei distretti più ambiti di Londra, Belgravia, è avvenuta una transazione che ha richiamato l’attenzione degli osservatori del settore. Cathy Ying Zhang, moglie dell’imprenditore Jack Ma, fondatore del colosso cinese AliBaba, ha acquistato per circa 22 milioni di euro una prestigiosa residenza che in passato aveva ospitato l’ambasciata italiana nel Regno Unito. L’immobile, oltre 700 metri quadrati distribuiti su più livelli, comprende sei camere da letto, sala cinema, ascensore privato e un doppio garage, caratteristiche che lo collocano tra gli asset di lusso più ricercati nel panorama londinese.
Da polo italiano a Londra a casa privata del magnate cinese: come cambiano le prospettive
L’acquisto conferma l’interesse crescente di investitori asiatici verso proprietà europee di altissimo profilo, soprattutto quando si tratta di edifici con valore storico e collocati in zone considerate stabili e sicure dal punto di vista economico. Per la famiglia Ma, che negli ultimi anni ha ampliato il proprio portafoglio immobiliare in diverse località strategiche, questa nuova acquisizione rappresenta un ulteriore tassello di una strategia patrimoniale globale basata su immobilizzazioni di grande pregio.

Un edificio che aveva svolto un ruolo istituzionale per l’Italia, diventando parte della storia diplomatica del Paese, entra ora nella sfera privata di un investitore internazionale. È un segnale dei tempi e delle nuove rotte della ricchezza mondiale, sempre più fluida e orientata a spostarsi verso centri urbani capaci di garantire status, stabilità e un solido mercato immobiliare.
Da una parte Londra si conferma polo di attrazione per capitali esteri, dall’altra l’acquisto mette in luce un passaggio culturale più ampio che riguarda molte ex proprietà istituzionali oggi trasformate in residenze esclusive. La domanda che rimane sullo sfondo è come cambierà il volto delle città d’élite, e quale sarà il ruolo dei grandi investitori privati nel plasmare i luoghi simbolici della diplomazia e della storia europea.





