Marco Gualdani - 13 March 2023

Qualifica a punti nella MXGP; ha senso o sarebbe meglio gara 1 al sabato?

Al primo GP del Mondiale cross 2023 in Argentina ha debuttato la manche di qualifica a punti. In effetti il programma del sabato è più animato, ma il risultato finale è fin troppo articolato. Secondo noi la formula migliore potrebbe essere un'altra

Sul gradino più alto del podio del primo GP di stagione in terra argentina è salito Ruben Fernandez, ma in testa al Mondiale c’è Jorge Prado. Come è possibile? Il nuovo regolamento del Mondiale MXGP prevede che la gara sia assegnata a chi ottiene i migliori risultati nelle due manche (come si è sempre fatto), ma a questo si deve aggiungere il risultato della gara di qualifica del sabato, che dal 2023 mette in palio punti iridati: 10 al primo e poi a scalare fino al decimo. Così Fernandez ha vinto il GP di Patagonia con 41 punti, ma il leader del Campionato è Prado a quota 50. Per la stessa logica, Herlings ha chiuso secondo di giornata, ma si trova al quarto posto nel Mondiale. Si rischia di fare confusione.

È già difficile far capire a chi non è del settore il perché un pilota vinca un GP nonostante sia a pari punti con un avversario. Per non parlare di quando si vede sul gradino più alto del podio un pilota che non ha vinto nessuna delle due manche. Figuriamoci oggi, che c’è di mezzo anche il risultato della gara di qualifica. La fortuna di uno sport passa anche attraverso la sua semplicità agli occhi di uno spettatore non specializzato e da questo punto di vista il Mondiale cross ha preso una strada troppo articolata.

La scelta di mettere in palio punti iridati anche nella manche di qualifica deriva dalla necessità di equilibrare il peso delle due giornate di gara, fino a ieri troppo sbilanciate sull’intensità domenicale. Adesso anche il sabato prende una sua importanza e, di conseguenza, coinvolge maggiormente il pubblico sul posto e gli appassionati da casa. Questo aspetto è chiaro e condivisibile. Ed è condiviso da gran parte del paddock, con cui il promoter Infront Moto Racing e la FIM si sono confrontati prima di prendere questa decisione. Quindi non ci poniamo il problema dell’aumento dello stress agonistico a cui sono chiamati i piloti, con 20 GP in calendario e 60 manche da correre. Diciamo pure che questo, a noi che stiamo belli seduti a seguire le gare, non ci riguarda direttamente. Non discutiamo neppure del peso del punteggio (10 punti) e di quanto questo possa influire sulla gestione strategica delle due manche della domenica. Piuttosto, quello che non ci convince del tutto è che le scelte fatte vanno in controtendenza rispetto alla fruibilità e alla semplicità del prodotto offerto. Formula1 e MotoGP hanno format estremamente più semplici, cioè una gara sola e chi vince è premiato; vero che si stanno sperimentando nuove strade come le Sprint Race, mai gli effettivi benefici sono tutti da dimostrare.

Avendo ben chiaro che il Mondiale MXGP ha necessità assoluta di far funzionare la giornata di sabato, torniamo a dire che la soluzione sarebbe quella di dividere le due manche su due giorni: la prima il sabato, la seconda la domenica. Come la SBK. Così facendo si bilancerebbe tutto meglio, si avrebbe più tempo per animare il paddock e alimentare i momenti di incontro tra piloti e pubblico. E dopo ogni manche, una premiazione dedicata, che veda sul podio il vero vincitore della gara. Ne avevamo già parlato qualche mese fa (leggi qui per l'approfondimento) a seguito delle polemiche nate al GP di Francia e dopo aver visto l’articolato sviluppo della gara argentina ne siamo ancora più convinti. Voi che ne pensate?

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