Marco Gualdani - 11 April 2023

CAI e M5S: "L'enduro deve essere vietato". La FMI replica: "Scenario inaccettabile"

Ennesimo confronto tra CAI/Movimento 5 Stelle e Federmoto sulla pratica del fuoristrada. Ancora una volta è la Toscana a essere protagonista, con i relativi capogruppo indignati per il transito delle moto non regolamentato nella provincia di Prato; il presidente FMI Giovanni Copioli risponde a difesa dell'enduro

Ci risiamo: le moto da enduro danneggiano l'ambiente, non rispettano le regole, infastidiscono gli escursionisti a piedi. A riaprire il confronto sono ancora una volta il CAI (Club Alpino Italiano) e il Movimento 5 Stelle, che hanno presentato una specifica mozione al Consiglio Regionale, attraverso la capogruppo in Regione Toscana Irene Galletti. La Toscana torna così a essere protagonista del contraddittorio, dopo il recente annullamento del Trofeo KTM nel pistoiese; questa volta la zona incriminata è quella a nord di Prato, in particolare nei sentieri dei monti Calvana e Javello, dove la convivenza tra le varie tipologie di escursionisti sembra essere sempre più difficile. La notizia è stata pubblicata sul quotidiano La Nazione, nell'edizione pratese lo scorso 2 aprile, di cui riportiamo un estratto: "Questi sentieri non sono assimilabili a strade e quindi non hanno funzioni di circolazione - sono le parole di Irene Galletti - Perciò, il transito di questi mezzi a motore deve essere vietato senza incertezze. Il problema viene rilanciato da Prato, ma riguarda tutte le aree collinari e montane della Toscana. È giunta l'ora che la Regione porti la questione al governo, analizzando nelle sedi opportune tutte le possibilità". La capogruppo in Comune di Prato del Movimento 5 Stelle Silvia La Vita rincara la dose: "Purtroppo questa problematica si verifica sempre più spesso. Nel nostro territorio sono frequenti gli episodi di enduristi che si spostano anche sui sentieri CAI senza targa, arrecando danni alla flora e alla fauna, in particole alle praterie della Calvana, mettendo a rischio la sicurezza degli escursionisti. Nonostante si parli tanto di tutela dell'ambiente e di turismo lento e sostenibile ci sono motociclisti che, all'interno di aree protette come la Via della Lana e della Seta, sembrano fare ciò che vogliono, senza subire alcuna sanzione".

Pronta la risposta della Federmoto, attraverso un'articolata lettera inviata alla redazione de La Nazione a firma del presidente Giovanni Copioli. Di seguito un estratto: "Non è vero che le moto da enduro rovinano i sentieri per camminare. Viene dipinto uno scenario legato al mondo dell'enduro che ritengo inaccettabile e lesivo di quanti vanno in moto rispettando le regole mi oppongo con decisone alla definizione di Far West, perché quello delle due ruote è uno sport ben regolamento che, al pari di tutti gli altri, deve poter essere praticato. Non è vero che c'è incertezza sulle norme. Consapevoli dell'impatto che il nostro sport può avere sull'ambiente, da anni lavoriamo per ridurre emissioni di rumore e, nella pratica del nostro sport, poniamo l'attenzione nel garantire il ripristino delle aree toccate dai nostri percorsi. Inoltre, le moto da enduro sono protagoniste di attività virtuose per l'ambiente. La FMI, riconosciuta tra le associazioni di protezione civile, è disponibile a un confronto con la presidente del CAI Paola Fanfani e gli esponenti M5S".

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