Audi, altro che elettrico: l’azienda punta ancora sul motore tradizionale, è salvo grazie alle nuove tecnologie. Va anche con il carburante sostenibile.
Audi non è certo nuova a scelte innovative e tecnologie all’avanguardia. Il colosso tedesco è uno dei marchi più amati dagli appassionati di motori, e ha prodotto alcuni dei modelli più iconici dell’industria dei motori. La casa di Ingolstadt è tra i marchi che negli ultimi anni ha puntato molto sull’elettrico, e continua ad investire molto su questo fronte. A sorpresa, però, i prossimi modelli dell’azienda non saranno solo a batteria.

I veicoli elettrici stanno avendo una fase di stallo dal punto di vista della domanda. Gli alti costi e i limiti legati della batteria rappresentano freni non da poco per i clienti, che continuano a puntare sui motori tradizionali e in particolare sulle ibride, che oggi vanno per la maggiore sul mercato. A sorpresa Audi sembra pronta a puntare su un nuovo motore diesel, ovviamente tenendo conto di quelle che sono le nuove normative in fatto di ambiente.
Audi, nuovo motore sui prossimi modelli
La Audi ha lanciato il nuovo motore diesel 3.0 V6 TDI capace di sprigionare 299 CV di potenza e 580 Nm di coppia con tecnologia mild hybrid plus a 48 volt (che sfrutta un powertrain generator da 24 CV di potenza e 230 Nm di coppia), che sarà presto in strada sulla nuova Audi Q5 e A6. Un motore che può rappresentare un importante passo in avanti anche dal punto di vista della sostenibilità.

Infatti può essere sfruttato anche con il biodiesel HVO, carburante sostenibile su cui si sta puntando sempre di più. Si tratta di un olio vegetale idrotrattato ricavato da materiali di scarto. Audi stima un rendimento termico del 30% superiore e emissioni di CO2 inferiori rispetto al diesel normale tra il 70 e il 95%. L’utilizzo di questi carburanti apre le porte anche ad un utilizzo dei motori a combustioni anche in futuro. Se è vero che diesel e benzina sembrano essere destinati ad un addio proprio per via del loro essere inquinanti, con e-fuel e biocarburanti si può avere la possibilità di sostituirli a basso impatto ambientale e far continuare la corsa dei motori a combustioni, con tutte le conseguenze positive del caso sul fronte dell’industria, messa a dura prova dagli alti costi dell’elettrico e dalla bassa domanda.





