Casey Stoner è sparito dalla circolazione da un po’ e in pochi sanno di cosa si occupa ora: si è parlato anche di un suo ritorno clamoroso in Italia
Il due volte campione del mondo della MotoGP è stato uno dei piloti più apprezzati delle ultime decadi, per il suo modo di guidare e di essere anti divo per eccellenza. Probabilmente avrebbe potuto ottenere molto di più in carriera, ma lo stress e la malattia lo hanno portato ad altre scelte.

La carriera di Casey Stoner è stata pazzesca, fuori da ogni logica, anche per come è iniziata. Il suo esordio nel Motomondiale, dopo un paio di wild card in 125, è stato infatti con la 250, la classe di mezzo dell’epoca, nel lontano 2002. Un contratto con Lucio Cecchinello e l’esperienza con l’Aprilia che lo forgia per bene, lasciandogli il tempo di crescere, di scendere di categoria nella 125 del 2003 e poi di lanciarsi in MotoGP nel 2006 dopo un secondo posto (dietro Dani Pedrosa) in 250 nel 2005.
Nella classe regina Stoner ha trovato la sua dimensione, potendo esprimere un talento innato che era visibile a chilometri di distanza. Uno stile di guida tutto suo, in grado di domare anche la Ducati inguidabile di quegli anni. Addirittura fu in grado di vincere nel 2007 il Mondiale con la Desmosedici, battendo avversari come Valentino Rossi e Dani Pedrosa, roba impensabile per l’epoca. Il suo strapotere tecnico non terminò con la casa italiana ma si estese anche alla Honda, con cui arrivò al primo posto in campionato nel 2011, dominando una stagione dall’inizio alla fine.
Casey Stoner vive in Australia e si gode il tempo in famiglia: c’è un possibile progetto con Ducati
Poi proprio sul più bello, quando tutti pensavano che potesse aprire un ciclo duraturo, Stoner ha detto basta con le competizioni, a soli 27 anni (nel 2012). Una sparizione sospetta del talento di Southport, ma spiegata poi per filo e per segno da ragioni mediche. Si perché il classe ’85 australiano ha scoperto di essere affetto dalla sindrome della stanchezza cronica, una malattia molto rara ma piuttosto invalidante.

Per questo ha deciso di tornare in Australia, di vivere al fianco della famiglia e di ritirarsi dal mondo delle corse. Ancora oggi deve combattere con la malattia ma sembra essere migliorato a livello di condizione fisica. Le sue passioni sono il golf e la pesca e si è riavvicinato anche al mondo delle corse. Dal 2016 al 2018 ha collaborato in qualità di collaboratore allo sviluppo della Ducati MotoGP e i frutti si sono visti con le vittorie arrivate negli anni successivi.
Oggi svolge qualche corso di guida in moto in Australia e mantiene un ruolo di collaborazione per alcuni marchi come Nolan. Ma con la Ducati si parlava anche della chance di diventare un talent scout, in cerca di talenti futuribili. Per ora ancora non se n’è fatto nulla, ma il rapporto con l’Italia e Borgo Panigale è rimasto sempre indissolubile.





