Jeremy McGrath, nato il 19 novembre 1971 a San Francisco, è una delle figure più leggendarie nella storia del motocross e del Supercross americano. Soprannominato “Showtime”, iniziò nel BMX prima di passare al motocross, portando con sé uno stile spettacolare che avrebbe cambiato per sempre l’immagine delle gare negli stadi.

Dominatore assoluto negli anni Novanta, conquistò sette titoli AMA Supercross nella classe regina 250cc, oltre a titoli nella 125cc West e vittorie nel motocross outdoor. La sua abilità nel gestire i salti, la creatività nel trovare traiettorie nuove e il carisma fuori pista lo resero un’icona che trascese il mondo delle due ruote.
L’episodio del telaio in alluminio e l’addio a Honda
L’episodio che segnò una svolta inattesa nella sua carriera avvenne nel 1997, quando Honda introdusse il nuovo telaio in alluminio sulla CR250R. McGrath, che fino ad allora aveva vinto tutto con Honda, testò a lungo il prototipo durante l’off-season. Sin dalle prime prove, il telaio risultò troppo rigido per il suo stile di guida: nelle rutte e sulle asperità, la moto trasmetteva vibrazioni e non “filtrava” le irregolarità come i telai in acciaio a cui era abituato. McGrath raccontò che nelle prove a Glen Helen e nel deserto la moto sembrava instabile nelle sezioni tecniche e nelle curve scavate, al punto da compromettere il suo feeling. Nonostante i tentativi di Honda di affinare il progetto, McGrath comprese che avrebbe dovuto cambiare radicalmente il suo approccio alla guida e decise di non sacrificare il proprio rendimento. Così prese la clamorosa decisione di lasciare Honda e firmare con Suzuki, un passaggio che scosse il mondo del motocross americano e divenne uno degli episodi più discussi della sua carriera.
Il telaio in alluminio: vantaggi e difficoltà
Il telaio in alluminio rappresentava un’innovazione importante: più leggero dell’acciaio e teoricamente più rigido, prometteva maggiore agilità e reattività. Tuttavia, quella rigidità extra significava anche meno assorbimento delle vibrazioni e una risposta più secca alle sollecitazioni, un problema soprattutto nei terreni sconnessi e nelle rutte profonde. Per molti piloti, questo richiedeva uno stile di guida diverso e un nuovo assetto delle sospensioni. Nel caso di McGrath, abituato a un controllo fluido e a una moto che “perdona” nei tratti più tecnici, il nuovo telaio tolse quella sicurezza che era stata la chiave dei suoi successi. La sua scelta di lasciare Honda dimostrò che anche il miglior pilota del mondo preferisce il feeling e la fiducia sulla moto piuttosto che affidarsi solo alla promessa della tecnologia.
Cosa fa oggi Jeremy McGrath
Oggi Jeremy McGrath è ancora un nome di riferimento nel motociclismo. Dopo aver lasciato le gare professionistiche in moto, ha continuato a competere con successo nei truck off-road, vincendo titoli nella Lucas Oil Off Road Racing Series. È un ambasciatore del Supercross e collabora con marchi come Kawasaki, partecipando a eventi, progetti promozionali e contenuti tecnici. Gestisce attività imprenditoriali legate al motorsport e resta una figura carismatica capace di ispirare nuove generazioni. Il suo impatto sul Supercross va ben oltre le statistiche: incarna l’idea che talento, sensibilità e coraggio nelle scelte possano cambiare il corso della storia di uno sport.