C’è un rinnovo in bilico che tiene con il fiato sospeso tutta la MotoGP e i suoi tifosi. Una scelta complicata che può influenzare il futuro del team
La Ducati è stata la grande dominatrice delle ultime stagioni, ma per non perdere il vantaggio acquisito bisogna rimanere sempre un passo avanti alla concorrenza e pianificare per tempo il futuro. C’è un nodo da sciogliere in vista del 2027 e se ne parla già da ora.

Nessun problema in questa stagione per Marc Marquez nel conquistare il titolo iridato della MotoGP, il nono della sua scintillante carriera. Il pilota di Cervera ha chiuso anzitempo il suo campionato per il problema alla spalla, dopo la caduta in Indonesia. Nessun problema insormontabile e testa già rivolta al 2026, quando cercherà di difendere il Mondiale appena conquistato. Non sarà così facile come fatto in questi mesi, visto che le competitor si sono avvicinate da un punto di vista tecnico: Aprilia e KTM hanno finito in crescendo e rappresentano una vera insidia.
Il compagno di box Pecco Bagnaia proverà ad insidiarlo maggiormente, così come il fratello Alex, sempre al top con il Team Gresini e con la possibilità di guidare una GP26 al pari degli altri due del team ufficiale. Marquez in tutto questo deve ristabilirsi al 100% dal punto di vista fisico e poi ricominciare da dove aveva interrotto, sperando di mantenere il feeling mostrato con la GP25.
Il rinnovo di Marquez con la Ducati è in bilico: i possibili scenari futuri
Ma quello di cui si è già iniziato a parlare è il futuro in vista del 2027, con il mercato piloti apertissimo. Un anno importante perché porterà con sé il cambio regolamentare, con motori da 850cc e aerodinamica completamente rivista. Marquez e la Ducati non hanno ancora deciso se continueranno insieme, visto che al momento il contratto dello spagnolo scadrà al termine del prossimo anno.

C’è un problema anche economico da affrontare, visto che il #93 ha sposato il progetto di Borgo Panigale per una cifra (pare) di circa 3 milioni di euro a stagione, più cospicui bonus. Due milioni sono arrivati per le undici vittorie, mentre altri due sono derivanti dal Mondiale vinto. Di certo in Honda guadagnava molto di più e questo potrebbe essere un pensiero ricorrente qualora anche nel 2026 dovesse arrivare il titolo. Raggiungere quota 10 sarebbe straordinario e potrebbe garantirgli la serenità di “rischiare” un ritorno sull’onda dorata, per chiudere la carriera in modo romantico (e più ricco). Vedremo alla fine quale sarà la scelta, considerando che l’Audi, casa controllante della Ducati, ha perso quasi il 12% di vendite nel 2024 e non può permettersi spese folli per il futuro.





