Non si conoscono dettagli sulle modifiche al motore, tutte interne e non visibili. Ma la base di partenza è quella del kit GYTR che Yamaha propone ai suoi clienti. I particolari più sostanziali sono il coperchio carter accensione con un diverso design e l'attuatore per il comando frizione idraulico. Le YZ 250 e 450 di serie sono infatti ancora con comando a cavo, mentre le ufficiali no. Qui sotto trovate le immagini per poter fare i confronti. Fa la sua bella scena anche lo scarico completo Akrapovic, con collettore che vanta risuonatore anteriore e una lunghezza aumentata, guadagnando qualche cm in uscita dalla testa; ricordiamo che le Yamaha hanno testa ruotata di 180° con aspirazione anteriore e scarico posteriore. Di conseguenza cassa filtro e serbatoio sono invertiti.
Ciò che fa la differenza è certamente il supporto elettronico, anche se su questo punto c'è totale riserbo. Ma non ci vuole molto a capire quanto sia invasiva la sua portata, basta mettersi a bordo pista e ascoltare i motori; quelli Yamaha e quelli Honda sono tra i più silenziosi in assoluto, ma con livelli di trazione e accelerazione impressionanti.
Completando l'elenco delle caratteristiche, elenchiamo il serbatoio in carbonio, sospensioni KYB ufficiali, piastre X-Trig, dispositivo GET LC GPA per le partenze sul parafango anteriore, paramotore in carbonio, pinze Nissin e dischi Braking Batfly, catena RK, corona/pignone Renthal (come il manubrio), frizione e relativo coperchio carter Hinson.