Lupino: "Tanta pressione, ma che bello essere un ducatista!"

Alessandro ci racconta l'esordio con la Ducati da cross all'Italiano motocross di Mantova

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Alessandro Lupino è stato protagonista del debutto di Ducati nel motocross. Il pilota Fiamme Oro ha portato in gara la Desmo450 MX in occasione del primo round dell'Italiano motocross e con la sua prestazione ha fissato un punto di partenza su cui costruire lo sviluppo della moto. Un weekend complessivamente molto positivo per lui e per il Team Maddii, con il primo tempo nelle libere, nelle crono, la vittoria della prima manche e un settimo posto in gara 2, per un secondo posto complessivo alle spalle di Isak Gifting, pilota che ben figura nel Mondiale MXGP. Alessandro ha corso, però, anche con la pressione di non dover deludere le aspettative della Casa di Borgo Panigale, oltre ai tanti tifosi incuriositi da questo debutto, in tutto il mondo. Come lui stesso racconta ai nostri microfoni:

"Pressione tanta, tantissima, più che in tutta la mia carriera. Ma sono molto contento di aver fato questa esperienza, perché non si è mai visto tutto questo interesse per una gara di Campionato Italiano. Abbiamo segnato un punto di inizio per una nuova era del motocross e devo fare i complimenti al gruppo di lavoro Ducati a cui va il merito di tutto questo interesse. Per me come ti dicevo sono state due giornate molto emozionanti, il debutto con la Ducati è stato veramente un sogno: me l’avevano detto, ma oggi l’ho provato! Sentirsi ducatista è una sensazione davvero speciale”.

Hai corso due gare molto diverse, come le sintetizzi?

"Partiamo da sabato, quando è andato tutto bene: ho fatto il primo tempo nelle libere e poi la pole position. La prima manche di domenica è stata buona, ho fatto una bella partenza, sono andato davanti e sono rimasto lì. Chi mi conosce sa che solitamente sono un po' un diesel e inizio a carburare più avanti nella stagione, invece mi sono stupito di quanto mi venisse tutto facile e quanto fosse alto il feeling con la moto, già in questa prima gara. Nella seconda gara ho sbagliato la partenza, mi sono mosso troppo presto dietro al cancello e sono scattato indietro. Nei primi giri non era facile passare, ho faticato a trovare le traiettorie giuste e ho fatto qualche errore di troppo. Mi sono reso conto che stavo andando un po' oltre il limite e a quel punto ho preferito non esagerare".

Anche perché i test si fanno anche lottando nelle retrovie.

"I nostri ingegneri erano contenti di una gara come questa, perché a loro serviva avere dati anche con i radiatori pieni di sabbia, oltre a tante altre cose".

Comunque sei salito sul podio.

"Un podio meritato, perché per essere in gara oggi hanno tutti fatto i miracoli. E li ringrazio per questo".

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