Marco Gualdani
25 January 2024

Ciabatti: "Ducati nel cross per vincere: dal 2026 in USA e per ora niente Dakar"

Il capo della nuova divisione Ducati Corse Off-Road ci racconta alcuni dettagli del nuovo progetto Desmo450 MX

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Dopo 11 stagioni in MotoGP, Paolo Ciabatti è tornato al suo primo amore, il motocross. È lui il riferimento della nuova divisione Ducati Corse Off-Road di cui fanno parte alcune figure chiave tra cui Tony Cairoli, l'ingegner Davide Perni, la famiglia Maddii. Assieme a Ciabatti abbiamo trattato alcuni aspetti dell'approdo di Ducati al fuoristrada, spaziando dal nuovo prototipo Desmo450 MX, le competizione del 2024, il futuro in USA, gli investimenti e tanto altro.

Ciao Paolo, come hai vissuto il passaggio dalla MotoGP al motocross?

“Ho assunto questa posizione ufficialmente prima di Natale, ma già lo scorso anno sono stato coinvolto in qualche attività del progetto. Per esempio sono stato a vedere il Supercross ad Anaheim. Nel mese di gennaio ho viaggiato molto e ho avuto modo di conoscere i principali promoter dei Campionati più importanti, come Feld Motorsport per gli USA e Infront Moto Racing per la MXGP. Per me è tutto nuovo, mi sono dato del tempo. Ma sono tranquillo, perché l’aspetto manageriale non cambia rispetto a quanto facevo in MotoGP, se parliamo di relazioni e del modo di approcciare la nostra presenza nei vari campionati”.

Perché hai deciso di accettare questa sfida?

“Sono sempre stato appassionato al fuoristrada e a 15 anni ero un crossista; quindi ritrovarmi adesso in questo ruolo è un po’ la chiusura di un cerchio. Ho trascorso 11 stagioni in MotoGP, ottenendo grandi successi, ma è arrivato un momento nella mia vita in cui mi sono chiesto se fosse il caso di ritirarsi o di provare a fare qualcosa di diverso. Con il progetto Ducati Corse Off-Road ho l’opportunità di lavorare con personaggi come Davide Perni o Tony Cairoli e di gestire una nuova attività. Con questo progetto ho visto l’occasione di fare qualcosa di buono ancora una volta e questo mi ha restituito nuova motivazione a operare per portare l’azienda a nuovi successi. Rimaniamo con i piedi per terra, ma la nostra ambizione è quella di raggiungere gli stessi traguardi che abbiamo ottenuto in SBK o MotoGP. Questo dà tanta motivazione a tutto il gruppo, non solo a me”.

Quanti soldi ha investito Ducati nel progetto motocross?

“Non posso dire a quanto ammonta l’investimento, ma è un progetto nuovo e l’obiettivo è di essere protagonisti. Il target definito da Claudio Domenicali è quello di arrivare a poter offrire ai nostri clienti la moto migliore possibile e di ottenere grandi successi sportivi. Avere nel nostro gruppo piloti del calibro di Cairoli e Lupino chiarisce subito quanto seriamente abbiamo intenzione di fare, sia a livello di performance della moto di serie sia quanto a successi nel mondiale e nel supercross. Per fortuna abbiamo il supporto di alcuni nostri partner che hanno accolto con piacere l’attività offroad. Per esempio Monster è presente sulla moto da cross oltre che sulla SBK, per la prima volta. Lo stesso vale per altri nostri sponsor che ci hanno permesso di concretizzare un budget che ci permetterà di sviluppare la moto attraverso le competizioni già quest’anno. Anche perché si deve considerare il fatto che nel 2024 e in gran parte del 2025 non avremo la copertura della vendita delle moto, perché andranno in produzione nella seconda parte del prossimo anno”.

Hai citato il Supercross, un campionato attraente, ma anche un disciplina completamente diversa dal motocross tradizionale. Come volete gestire l’approdo in USA?

“Il Supercross è un’altra storia; lo scorso anno siamo stati a vedere alcune gare e il programma è di scendere in pista dal 2026. Non sarà facile, ma ci impegneremo per essere vincenti anche lì, creando le condizioni per essere appetibili per un top rider. L’approdo in USA è comunque molto costoso e stiamo lavorando anche dal punto di vista finanziario per poterlo concretizzare nel modo migliore; ma è ancora presto per parlare di quali potrebbero essere i partner e ancora di più per dire quali potrebbero essere i piloti”.

C’è in programma anche la partecipazione ai rally e alla Dakar?

“Molti sanno che nei giorni scorsi sono stato personalmente anche in Arabia, nel bivacco della Dakar e ho avuto la possibilità di confrontarmi con diverse figure coinvolte in questa gara fantastica. Ma per il momento non esiste un nostro progetto legato al rally. Mai dire mai, ma nel breve periodo non è prevista la nostra partecipazione alla Dakar. Certo, la base del motore 450 monocilindrico si presta e sarebbe una sfida altrettanto stimolante, ma per il momento non è nei piani”.

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