Il test del Galer Shark si è svolto nell'impianto della Fornace Enduro Park di Cassano Magnago (VA), Abbiamo avuto a disposizione una Honda CRF300RX Enduro Special, cioè la versione kittata con numerose parti speciali e una grafica dedicata con look cromato a festeggiare i 10 anni del distributore RedMoto. Per poter capire bene le qualità del disco abbiamo sfruttato due ruote posteriori indipendenti: una con disco di serie e una su cui abbiamo montato il Galfer Shark, alternando le due ruote varie volte durante la giornata. Il diametro dei due dischi è lo stesso, cioè 240 mm.
Partiamo col dire che il freno di riferimento, cioè quello di serie, è già un ottimo prodotto. Honda ha scelto un disco con profilo ondulato e forato che offre un validissimo compromesso tra potenza, modulabilità e smaltimento del calore. La differenza rispetto al Galfer è nello spessore, cioè 4 mm contro 5 mm e, all'atto pratico, questo si traduce anche con un diverso feeling sulla leva; anzi è una delle principali differenze tra i due da un punto di vista dinamico. Si ha come la sensazione di avere la leva del freno più pastosa, aumentando di molto la sensibilità del posteriore e quindi anche il controllo della frenata. Quanto a potenza, invece, non si registrano particolari differenze, ma è anche giusto così, considerando il prodotto di serie già valido. Quello che si avverte è una maggiore coerenza di comportamento nell'utilizzo intensivo, cosa che abbiamo ricercato accuratamente durante la giornata andando a "torturare" oltremodo il freno posteriore, insistendo col piede sulla leva anche sul dirtto, per diverse decine di metri, a intensità variabile. Proprio come fanno i "pro" che soffrono di quel "problema" di cui sopra.
Il Galfer Shark ha senso? Sì, se si tiene conto delle esigenze di un freno posteriore, forse un po' troppo poco considerato, ma che ha una funzione importantissima nella guida di una moto da fuoristrada. E se poi ne vogliamo fare una questione estetica... Lo Shark non è affatto male!