Marco Gualdani
02 November 2023

Test Sherco 300 SEF Factory 2024; i cavalli aumentano, il divertimento raddoppia!

Abbiamo provato la nuova Sherco con motore 300 4 tempi completamente rivoluzionato e con tanti dettagli ciclistici aggiornati. Il risultato è una moto molto più completa e oggi apprezzabile anche dai pro

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L'ultima volta che abbiamo messo alla prova una Sherco 300 4 tempi era l'inverno del 2021. Anche quella volta eravamo stati alla Fornace Enduro Park (complesso offroad multifunzionale, per noi classicissimo) e, anche quella volta, c'era il fango... Quindi location e condizioni del tutto identiche; a cambiare è la sensazione regalata dalla moto. Di quella Sherco 2021 ricordo perfettamente l'equilibrio ciclistico, la facilità di guida, le capacità dinamiche, ma anche un motore docile e non prettamente muscoloso. Da un lato questo si sposava con la filosofia della ciclistica così facile e libera, dall'altro rendeva la Sherco una moto dedicata a un pubblico meno corsaiolo. La versione 2024, che mettiamo alla prova in questo test, offre spunti completamente diversi; oggi la moto ha guadagnato potenza a tutti i regimi e una ciclistica più sostenuta, al punto da parlare di nuova identità. Merito dei tanti aggiornamenti a cui è stata sottoposta, in ogni reparto.

Come cambia

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Cominciamo a elencare le novità partendo dal motore, rivisto quasi in toto, con l'obiettivo di trovare cavalleria e aumentare l'allungo di 1.000 giri/min. Il nuovo propulsore è più snello e compatto e anche più leggero: Sherco dichiara 1 kg in meno nel complesso. Un trucchetto per riconoscerlo dall'esterno? Ha il tappo di carico olio in alto a sinistra rispetto al carter frizione (lato destro), mentre la spia è in basso a destra. Nel precedente questi due particolari erano invertiti. Il basamento è stato totalmente modificato e vanta prestigiosi carter in magnesio. Si è lavorato molto sull'ottimizzare la lubrificazione interna, sfruttando una pompa in più (tre in totale) e facendo a meno di 100 ml di olio rispetto al passato. Il contralbero è stato riposizionato, ottimizzando il lavoro della girante, a cui prima era vincolato, migliorando anche il circuito di raffreddamento che si affida comunque sempre a una elettroventola sul radiatore destro e un vaso di espansione sotto il portanumero sinistro. Restano invariate le misure vitali di alesaggio x corsa (84x54,80 mm) e l'imbiellaggio: pistone, cilindro, albero motore e biella sono gli stessi. A variare è la testa, sempre bialbero, con valvole di aspirazione da 31 mm in titanio con spessore maggiorato (scarico 26 mm in acciaio), molle valvole con maggiore carico e lato catena di distribuzione totalmente ridisegnato. Frizione e accensione restano le medesime, mentre cambia il posizionamento del motorino di avviamento. A livello di aspirazione resta il precedente corpo farfallato, ma il collettore è stato allargato. Tutto nuovo lo scarico, sempre e rigorosamente Akrapovic con bombolino risuonatore sul collettore e terminale full titanio. Ovviamente arrivano nuove mappature della centralina che oggi dialogano anche con il cambio e offrono una curva personalizzata per ogni marcia inserita. A manubrio resta lo switch per selezionare la curva hard o soft.

La ciclistica si evolve mantenendo il telaio monotrave in acciaio inalterato, ma con diversi attacchi motore, rivisti conseguentemente ai diversi volumi del nuovo propulsore. Oltre a questo, si sfrutta un forcellone in alluminio ridisegnato (meno 400 grammi) e con una diversa rigidità, un nuovo attacco del mono, un diverso perno ruota anteriore oggi avvitato direttamente sul piedino forcella. A livello di sospensioni, si sfruttano ancora le Kayaba, davanti e dietro, con forcella a molla da 48 mm, mentre il comparto freni annovera pinza Brembo e dischi Galfer, con posteriore pieno.

A differenza del passato, quando venivano offerte le due versioni Racing e Factory, oggi la proposta di Sherco è unicamente sulla singola Factory, che propone una serie di accessori pronto gara. Tra le novità 2024 citiamo anche l'arrivo di una colorazione inedita per le moto francesi, che accolgono la base grigia sulle plastiche, tra cui svetta la nuova mascherina parafaro anteriore a LED.

Come va

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Nei primi metri c'è da restare impressionati: lo spunto e l'accelerazione di questa nuova 300 sono pazzeschi e il setup delle sospensioni molto sostenuto. "Non sono su una Sherco 4 tempi!" mi viene da pensare. La 2024 ha proprio un diverso carattere rispetto a quella docile moto che ricordavo. Non che questa sia diventata estrema, tutt'altro, ma ha una birra che coinvolge e diverte tantissimo. Fuori dalle curve ha una progressione vigorosa, prende velocità con stupefacente rapidità, scarica bene a terra e regala emozioni. Proprio la cosa che la vecchia Sherco non faceva. Trasmette una gran voglia di accelerare, con un bellissimo bilanciamento "dell'effetto volano", che senti presente ma quanto basta. Questa spinta così vigorosa ai bassi regimi ti permette di abusare della terza marcia, molto versatile. La Fornace offre un menù di situazioni molto vario e, tra queste, c'è anche un lunghissimo rettilineo, dove solitamente proviamo l'allungo delle moto. In questo caso c'era curiosità; Sherco ha dichiarato di aver lavorato su quell'aspetto, ma poi ci siamo ritrovati una moto prontissima ai bassi. Quindi al primo allungo ci aspettavamo di trovare un limite, figlio della classica coperta corta. In effetti insistendo sulla marcia, a un certo punto, si avverte un leggero plafonamento, ma proprio quando pensi che la spinta sia finita ecco che l'accelerazione riparte, l'urlo si fa più acuto e viene regalato ancora qualche centinaio di giri in più di spinta attiva. Un motore, quindi, che possiamo definire completo e divertente. In mappatura "soft" offre un carattere diverso proprio al primo tocco del gas, quando la spinta non è più così vigorosa, ma molto più dosata; l'erogazione resta più trattabile fino a metà, per poi uniformarsi a quella della curva "full power".

Passando alla ciclistica, si evidenzia una scelta in parallelo alle novità motoristiche: quindi una maggiore rigidità unita a una taratura sospensioni più sostenuta. La scelta completa il quadro, permettendoci di inquadrare la nuova Sherco come una moto che ha allargato il suo ventaglio di utilizzo. Non più, quindi, solo un prodotto dedicato a una utenza amatoriale, ma anche a piloti decisamente più smaliziati. Resta facile, ma con tanta birra in più. L'equilibrio ciclistico la rende bella in inserimento, l'ergonomia compatta te la fa dominare, sul veloce non mostra limiti di stabilità. Si è dimostrata sempre sincera, non ha fatto scherzi di anteriore, nonostante il fondo molto fangoso e ricco di insidie.

Gli aspetti migliorabili sono davvero pochi. Uno è l'avviamento, non sempre brillante al primo colpo; spesso si è dovuto aspettare qualche istante e fare un secondo tentativo per sentir borbottare il motore, complessivamente si avverte qualche vibrazione di troppo su manubrio e pedane e probabilmente si è persa un po' di facilità di utilizzo sul tecnico puro. Del resto la sterzata verso una ciclistica più "racing" ha come risvolto quello di rendere la moto meno istintiva in condizioni di enduro estremo; ma questo è inevitabile e vale per tutte. L'enduro è fatto di situazioni talmente diverse, che non è possibile fare una moto che vada bene dappertutto: con questo nuovo modello Sherco ha scelto di puntare maggiormente su un enduro più scorrevole piuttosto che da "prima marcia in mulattiera". E il risultato è ottimo; non esageriamo nel dire che è la Sherco più bella che abbiamo mai provato in assoluto.

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