Marco Gualdani
09 January 2024

Fox sviluppa l'abbigliamento in pezzo unico; come è fatto, pro e contro

Al Supercross di Anaheim Christian Craig ha corso con un completo con maglia e pantalone uniti chiamato Speed Suite RS; scopriamo le caratteristiche, come si indossa e quali sono i pro e i contro

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Maglia e pantaloni potrebbero non essere più considerati due componenti indipendenti. È la strada che sta provando a percorrere Fox, che ha realizzato un prototipo di tuta in pezzo unico, con cui Christian Craig ha corso la prima prova del Supercross di Anaheim. Si chiama Speed Suit RS e "prende tutto ciò che abbiamo imparato su mobilità, aerodinamica e velocità, per dare vita alla nostra visione di abbigliamento da gara dalle prestazioni ineguagliabili". Insomma, sembra che siano interessati a sviluppare questo concetto, fino a portarlo sul mercato. La storia passata ci racconta come non sia una idea inedita, ma già altre volte si sia tentata questa strada, senza successo, fino a oggi.

In altri sport la tuta è sdoganata; pensate all'automobilismo, alla MotoGP, al trial, allo sci solo per citare alcune discipline che vestono un pezzo unico. Ma la differenza tra questi sport e il motocross o l'enduro è nella necessità di avere due materiali diversi per maglia e pantalone. Nel motociclismo stradale, nel mondo auto o nello sci, gambe e busto sono equivalenti quanto a necessità e livello di protezione, mentre nel fuoristrada ci sono profonde differenze. La parte bassa è a contatto con la moto e con tutto quello che le succede attorno, quindi deve essere rinforzata in diversi punti, deve avere una forma che permetta di indossare ginocchiere voluminose, non deve strapparsi facilmente ma deve anche essere areata. La parte superiore, invece, non ha alcuna funzione protettiva, deve solo ospitare la pettorina, senza rispettare alcun vincolo legato ad aerodinamica o cose del genere. Per questo l'abbigliamento da fuoristrada prevede che maglia e pantalone siano di materiali diversi e per questo sono sempre stati separati. Almeno fino a oggi. Negli ultimi anni, infatti, l'evoluzione dei materiali ha portato a un grosso cambiamento. Oggi i completi sono quasi tutti "slim fit" cioè molto aderenti e realizzati con materiali molto elastici; la maglia, ma anche il pantalone. Ormai tutta questa differenza tra parte superiore e quella inferiore non c'è più ed ecco perché FOX ha iniziato a pensare concretamente di unirle insieme.

Come è fatto e come si indossa

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Fox non ha ancora ufficializzato la tipologia di materiale, ma è evidentemente un poliestere molto elastico, con pantalone caratterizzato da vari inserti di materiale diverso in zone specifiche come all'interno delle ginocchia o nella parte posteriore a contatto con la sella. Nella zona posteriore, dove maglia e pantalone si congiungono, è stato inserito anche una parte elasticizzata per far aderire la tuta anche lateralmente. La "maglia" è uniforme, con alcune zone preforate per favorire l'areazione, ma soprattutto ha un taglio orizzontale che va da spalla a spalla indispensabile per mettere la tuta.

Per indossarla si parte dal basso, dopo aver messo pantaloncino protettivo (che Craig non usa), ginocchiere e pettorina. Si tira su la tuta fino alla vita, a quel punto si deve fissare il pantalone alla vita attraverso una classica clip, montata all'interno anziché all'esterno (foto 2 qui sopra). Si passa poi a inserire le maniche (foto 3-4) e la testa, portando l'apertura da cui si è entrati sulla schiena (foto 5).

Pro e contro

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Oltre all'interesse che questa novità sta generando, è importante chiedersi perché dovrebbe essere preferibile all'attuale modalità a due parti. Per cominciare la comodità che una tuta in materiale elastico può dare rispetto a un doppio pezzo. Deve essere davvero una seconda pelle e da questo punto di vista la vediamo una cosa molto positiva. Probabilmente è un po' più laboriosa da indossare, ma è anche vero che lo si fa una sola volta, dopodiché si tiene su tutto il giorno, proprio perché molto comoda. Lo so cosa state pensando... E se devo andare in bagno? Sul davanti c'è un'apertura, che resta nascosta verso il basso.

Ci sono però altri aspetti da considerare. Avere due parti separate ti lascia la libertà di poterti cambiare la maglia in ogni momento (se è bagnata, sporca o altro) e di poterti togliere solo la parte superiore lasciando le gambe sempre "montate", cosa che si fa soprattutto in estate. In gara, poi, capita di fare la prima manche con una maglia e la seconda con un'altra lasciando lo stesso pantalone che tende a sporcarsi di meno, ottimizzando così anche i costi. Nel caso della tuta se ne devono avere almeno due. Stesso limite nel caso di usura, strappi, problematiche varie. Se si fora un pantalone cambi solo quello, la tuta devi sostituire tutta. E molto dipende da quale sarà il prezzo di acquisto. Poi c'è la questione stile: Craig è un atleta, un figo, senza la panzetta... A lui la tuta sta da Dio. Ma a noi?

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