Su un tracciato dove nessuno ha mai corso è difficile prevedere vincitori e vinti. Tuttavia alcuni dettagli del clima e del terreno ci possono suggerire chi può partire avvantaggiato: in Indonesia ha piovuto nelle due settimane precedenti la gara, di certo non una bella notizia per chi si deve presentare dietro al cancelletto di partenza. Il terreno dovrebbe essere per lo più sabbioso, ma con il maltempo la musica cambia: la chiave di tutto sarà partire in testa per avere una visuale del tracciato ottimale per tutto il tempo della manche.
Uno dei più bravi a scattare dal cancelletto è il nostro Tony Cairoli (KTM), alla ricerca del secondo successo consecutivo. L’italiano arriva in Indonesia con la tabella rossa e ha tutta l’intenzione di portarsela anche in Argentina il 19 marzo. Sulla carta il terreno gli si addice, tutto dipende dal meteo. In mezzo a pozzanghere e fango, infatti, l'estro e la creatività del siciliano non possono esprimersi appieno, quindi di fatto una parte del vantaggio che Tony può sfruttare (talento, fantasia, imprecedibilità) potrebbe venire imbrigliato dalle traiettorie obbligate che un terreno pesante impone. Sul fango vola Tim Gajser (Honda): è lui l’uomo più pericoloso per Cairoli, in quanto giovane, in forma, motivato e con quel filo di pazzia che si tramuta in talento ogni qualvolta lo sloveno decide di tentare il sorpasso. Un altro combattente da tener d’occhio è Romain Febvre (Yamaha), mentre avranno voglia di riscatto i vari Max Nagl (Husqvarna), Gautier Paulin (Husqvarna) e Jeremy Van Horebeek (Yamaha). C’è Jeffrey Herlings (KTM), alla ricerca di punti ancor prima di un braccio sano (si è infortunato agli
Internazionali d’Italia Motocross).