La “passerella” finale è l’ultima grande occasione, per alcuni piloti, di recuperare qualche posizione in classifica. È il caso di Van Beveren (Yamaha) e Farres (KTM), che danno il tutto per tutto per conbquistare il 3° gradino del podio: i due giungono al traguardo con il medesimo tempo: 30’ e 29”! Tuttavia –evidentemente per una manciata di centesimi – la tappa viene assegnata al pilota della Yamaha. Una piccola – amara – consolazione per Van Beveren, visto che la medaglia di bronzo va proprio a Farres, autore di una Dakar memorabile in crescendo. Barreda (Honda) completa il podio di giornata, staccato di 18” dal duo di testa. Tutti i riflettori, però, sono puntati su Sunderland (KTM), che chiude con un 6° posto di giornata: il britannico vince così per la prima volta la Dakar. La costanza è stata l’arma vincente, insieme alla furbizia, alla capacità di tirarsi fuori dai guai e a non prendere penalità (Honda si starà mangiando le mani per quel rifornimento in zona proibita che ha fatto accumulare 1h di penalità a tutti i suoi piloti, Barreda compreso!). KTM sigla così la 16esima vittoria consecutiva in questa massacrante e – al tempo stesso – affascinante competizione. Anzi, fa pure doppietta! Secondo assoluto è infatti Matthias Walkner, un altro che ha fatto della costanza il suo punto forte. E se ci mettiamo anche il 3° posto della KTM non ufficiale di Farres, ne esce un dominio Orange. E scusate se Laia Sanz (anche lei su KTM) non è entrata in Top 10 (16esima assoluta la spagnola) in una Dakar super-competitiva.