Non saprei dire perché, ma mi aspettavo una moto impegnativa, tanto che sono entrato in pista nel primo turno con la mappa da bagnato. Ma ho capito subito di aver peccato di pregiudizio e l'ho tolta immediatamente. Il test si è svolto a seguito di alcuni giorni di pioggia che hanno reso il fondo del tracciato Motocross Crotta un po' pesante. La sabbia umida ha assorbito l'acqua come si deve e si gira bene, ma il terreno lega tanto ed è meglio avere più brio per poter uscire dai pasticci rapidamente. Si sono formati tanti canali sul dritto e in curva e serve essere scorrevoli. Quindi subito mappa full power e manciate di gas. Il fondo che lega e una erogazione piacevolmente lenta a raggiungere i giri importanti hanno reso l'approccio molto semplice. Il motore della Beta da cross non spaventa, si fa gestire, è sfruttabile. Non è appuntito, non dà la botta quando prendi in mano il gas. Ha una terza marcia molto versatile e da metà in poi inizia a spingere con vigore, fino a dimostrare un buon allungo; da un certo punto in poi cresce più rapidamente e raggiunge velocità notevoli. Un motore completo, ben programmato, anche se in accelerazione si avverte una carburazione un po' grassa che, probabilmente, è proprio quella che contribuisce a rendere l'erogazione più tonda e sfruttabile. Un propulsore molto valido, in grado di accontentare tutti. Concettualmente simile alle sensazioni un motore "jap", quindi con poco volano, ma anche particolarmente silenzioso e ovattato di aspirazione e scarico.
La ciclistica è ciò che rende la moto originale, rispetto al resto del mercato. Si può inquadrare come votata alla stabilità; la moto è ferma, sincera, rigorosa. Nei tanti canali del tracciato, alcuni anche da prendere in velocità sul dritto, trasmetteva fiducia, ti invitava a entrare deciso che tanto non succedeva niente. Questa caratteristica, unita alla rotondità del motore, ha reso la giornata del test molto piacevole. Si poteva guidare con grande confidenza, con un bel coinvolgimento emotivo nonostante si parli di una 450, cilindrata storicamente efficace, ma non prettamente divertente.
La RX 450 è una moto di carattere, magari con qualche vibrazione, con quella ruvidità di prodotto genuino e non robotico, una caratteristica che personalmente apprezzo considerando che si parla di fare motocross. Un altro grande pregio della ciclistica è la posizione di guida in piedi; bellissima da condurre, piacevole da sentire in mezzo alle gambe quando la inserisci nei lunghi canali in curva con il peso indietro, per poi sederti un attimo prima di prendere in mano il gas. L'ergonomia del retrotreno è ottima, mentre più si avanza e più si accusano i convogliatori larghi. L'anteriore è sincero, la spaziatura pedane manubrio azzeccata, riesci a piegare e uscire di curva con istintività. Questo nonostante la moto non brilli particolarmente per maneggevolezza, soprattutto all'anteriore. Risulta un po' macchinosa in certe situazioni, è alta di manubrio e di sella, dinamicamente non leggerissima (ma si parla pur sempre di un 450). Pensate che nonostante fossimo sulla sabbia umida, ho sfilato la forcella di una tacca, per ridurre un po' l'altezza dell'anteriore, andando a ribilanciare il tutto intervenendo su compressione e ritorno del moto. La taratura delle sospensioni è da moto da cross vera, progressiva ma bella sostenuta, rigida quanto basta, non cedevole, soprattutto dietro. Il comfort complessivo non è da riferimento nonostante il telaio in acciaio, la sella è piuttosto dura e con poca spugna, da amatore la vorresti meno secca. Col passare dei giri e l'aumento delle buche in pista è emerso il carattere racing della RX 450, che ha un limite ciclistico molto alto, in grado di accontentare piloti che hanno velocità e ambizioni importanti, ma anche un fisico adeguato.
Il nuovo selettore mappatura nel bar pad è intuitivo, funzionale e piacevole e le due mappe si differenziano per la rapidità a prendere giri; quella da pioggia è ancora più spalmata. Una delle novità è l'introduzione del traction control, ma non c'erano le condizioni per metterlo alla prova. I freni hanno un ottimo equilibrio tra potenza e modulabilità.
Per essere la prima Beta da cross 4 tempi di serie è già a un ottimo livello. Non è affatto una 430 da enduro senza faro e portatarga, è un mondo a parte, completamente diverso per prestazioni e modalità di utilizzo. Pur essendo un dettaglio soggettivo la trovo bellissima, sia per forme sia per colori (lo sarebbe ancor di più col serbatoio nero) e in pista dimostra ha quel fascino della moto racing che ti fa venire voglia di stare dentro e fare un altro giro.
Il test si è svolto sulla pista Motocross Crotta di Crotta d'Adda (CR), recentemente rilevata da Carlo Caresana. Tracciato storico, oggi più largo e ammodernato, caratterizzato da fondo sabbioso con un layout veloce e divertente, curve di varia raggiatura, salti ben dimensionati e sicuri. Il paddock è su sassi, con allaccio corrente, sono disponibili varie file di bagni, un bar, un secondo tracciato per piccolissimi. Si gira dal mercoledì alla domenica, tutto l'anno, con ogni tipo di licenza (FMI, UISP, ASI, Csen). Per info pagina fb o Instagram oppure 334.2904603.