Quello appena trascorso è stato il primo weekend vincolato dalle restrizioni del nuovo Dpcm che ha diviso l’Italia in tre zone (rossa, arancio e gialla) a seconda dell’incidenza del contagio da Covid-19. Ma neppure in una situazione delicata come quella che stiamo vivendo si è affievolita la passione dei fuoristradisti che hanno comunque sentito l’esigenza di trascorrere qualche ora in sella.
La domanda ricorrente è stata: si può girare o no?
La risposta è sì. Anche attraversando regioni rosse, in cui non ci si potrebbe spostare neanche al di fuori del proprio comune di residenza. Nel lockdown di marzo si era data la possibilità di allenarsi solo agli atleti di “interesse nazionale”, mentre oggi è permesso a tutti.
Il motivo sta nel fatto che il Governo ha deciso di non sospendere l’attività sportiva nazionale (mentre quella territoriale sì), come prontamente comunicato dalla FMI; significa che le gare di Campionato Italiano o Internazionali previste in questo periodo si potranno disputare, legittimando gli spostamenti degli atleti sul territorio nazionale.
Allo stesso modo, agli atleti è concessa la possibilità di prepararsi a quelle competizioni e di poter raggiungere gli impianti di allenamento; le piste possono così rimanere regolarmente aperte rispettando le leggi e accogliere piloti provenienti da ogni parte d’Italia.
Tutto questo, logicamente, vale solo per i piloti in possesso della licenza agonistica, di qualsiasi tipo della FIM (Fuoristrada, Fuoristrada Amatoriale, Elite, Minioffroad) e degli EPS. Quelle licenze, cioè, che permettono ai piloti di prendere parte (anche solo in teoria) alle gare nazionali. Non è possibile, invece, girare con la licenza Sport, essendo una tessera non agonistica.