Come vi avevamo anticipato nello scorso articolo (che potete leggere cliccando qui), negli ultimi mesi abbiamo assistito a numerosi cambiamenti regolamentari mirati a mescolare le carte in tavola e migliorare la sicurezza dei piloti. Alla fine della scorsa edizione molti piloti hanno chiesto a David Castera, direttore del rally, di evolvere la Dakar in una competizione ancora più impegnativa sia dal punto di vista della navigazione sia della difficoltà del percorso stesso. Ed ecco fatto, il francese non si è fatto cogliere impreparato, dichiarando: “Tutte le modifiche apportate al regolamento durante l’anno sono state valutate e approvate dalla FIM e dalla ASO con lo scopo di migliorare la sicurezza dei piloti, ma anche favorire i più coraggiosi e audaci”. Queste le parole di Castera alla presentazione ufficiale della Dakar, a inizio dicembre a Parigi. Per esempio; vincere una speciale non sempre è stato vantaggioso. Sappiamo bene che essere gli apripista della giornata successiva può rendere le cose più semplici a chi parte dietro e può seguire le tracce sulle piste, navigando più velocemente. Per questo, alla vigilia di tappe impegnative abbiamo visto piloti in testa rallentare o anche perdere volontariamente tempo per non dovere aprire la strada il giorno seguente. L’organizzazione ha ovviato a questo problema implementando un sistema di “tempo bonus” per premiare coloro che guidano la testa della corsa. Questa compensazione sarà ponderata e disponibile solo per il terzetto di testa; verranno abbuonati: 1,5 secondi a km percorso (s/km) per il primo, 1 s/km per il secondo e 0,5 s/km per il terzo. Vediamo un esempio pratico per capire meglio: se il pilota che è partito per primo rimane in testa 200 km, riceverà un bonus di 300 secondi (ovvero 1,5 x 200).