Per quanto ci si sforzi di provare il contrario, elettrico ed endotermico sono tecnologie troppo diverse per essere comparate. Non si può e basta. Lo ha capito la MotoGP, che ha fatto una classe dedicata, lo ha capito la FIA creando la FormulaE. Perché nel fuoristrada si deve cercare il confronto a tutti i costi? Come per MotoGP e Formula1, le differenze sono troppo profonde per essere aggirate anche se si parla di enduro o motocross: durata della gara, contesti, condizioni, criteri di sicurezza. Perché mai il mondo a benzina dovrebbe plasmarsi sulle esigenze di una tecnologia alternativa, che ha come scopo quello di indebolirlo?
Ma il vero problema è la catalogazione, cioè identificare il parametro giusto per comparare un motore elettrico con uno a benzina. Molti dicono la potenza, che si può facilmente inquadrare su una moto elettrica; in base alla cilindrata si programmano più o meno cavalli e si trova l'equilibrio. Potrebbe sembrare un ragionamento corretto, se non fosse in antitesi con le fondamenta del motorsport: cioè la capacità di un costruttore/meccanico/elettronico di tirare fuori il massimo possibile da un motore. A definire una categoria è la cilindrata, non la potenza. Facendo fede a un rapporto di alesaggio X corsa si ottiene una cubatura, non una prestazione. Con gli stessi riferimenti si possono ottenere 20 CV oppure 60, la differenza la fa l'abilità del costruttore; se lo limiti, è finito il gioco. La potenza, quindi, non può essere un parametro, in nessun caso, se si vuole rispettare un equilibrio. L'unica possibilità è una maturazione del prodotto elettrico come identità indipendente, alternativa sì, ma indiretta. Per esempio la FIM sta promuovendo un nuovo torneo mondiale chiamato E-Xplorer che punta a sviluppare il potenziale della tecnologia elettrica, a cui ha preso parte anche Kiara Fontanesi. Il format è nuovo e molto diverso da quanto visto fino a oggi ed è certamente originale. Dove porterà questa iniziativa è tutto da scoprire, ma si sta cercando di mettere le basi per dare solidità e quindi un valore a un progetto. Credibilità, infrastrutture, varietà di offerta del mercato, location dedicate. Il potenziale dell'elettrico è enorme ed è su quello che si deve lavorare, perché battere una moto alimentata a benzina, senza tutto il resto, lascia il tempo che trova.